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Iss, il Senato Usa approva l’estensione

La stazione spaziale internazionale (ISS)

Il prolungamento della vita operativa della Stazione spaziale internazionale appare sempre più probabile. È di ieri infatti la conferma che il Senato degli Stati Uniti ha approvato la riforma commerciale dei regolamenti spaziali, in cui si propone appunto l’estensione delle attività sulla Iss oltre il 2024, data inizialmente prevista per il pensionamento.

Serviranno ancora alcuni passaggi perché questa approvazione diventi legge, ma l’unanimità raggiunta in sede di consiglio fa ben sperare.

Passa dunque il vaglio lo Space Frontier Act, in anticipo rispetto al previsto – la risposta del Senato era inizialmente attesa per gennaio – che ampio spazio dedica anche alle strategie di coinvolgimento delle aziende private nel futuro della casa spaziale.

Costruire una nuova potenza finanziaria attorno alla Iss potrebbe infatti aiutare le agenzie spaziali a concentrarsi sui nuovi obiettivi strategici come Luna e Marte, conservando l’eredità scientifica della stazione e risparmiando al tempo stesso sui costi.

Da tempo però la Nasa aveva sollevato alcuni dubbi sulla possibilità di commercializzare la Iss nei tempi inizialmente prospettati. Il motivo principale di questo scetticismo riguarda il fatto che gli esperimenti scientifici previsti dall’agenzia statunitense potrebbero non essere completati entro il 2024 – soprattutto quelli destinati a testare gli effetti delle radiazioni sul corpo umano nelle missioni di lunga durata, essenziali per i futuri viaggi verso lo spazio profondo.

Da qui l’ipotesi di estendere le attività sulla stazione spaziale con un coinvolgimento più graduale del settore privato, proposta ora appoggiata anche dal Senato degli Usa a partire da Bill Nelson, senatore vicino al termine della sua carriera che insieme al senatore Ted Cruz è stato il principale promotore dello Space Frontier Act approvato ieri.

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica