Garantire all’Europa un accesso allo spazio autonomo, sicuro, flessibile e conveniente è stato uno dei temi al centro del Consiglio Ministeriale Esa 2025, svoltosi il 26 e 27 novembre a Brema, in Germania. Tra le decisioni strategiche, spiccano gli investimenti per rafforzare la capacità di lancio e sostenere le nuove imprese, in un contesto globale sempre più competitivo.
In questo scenario, è significativo l’annuncio della tedesca Isar Aerospace, che ha ottenuto un contratto per il lancio del satellite europeo Σyndeo-3 nel quarto trimestre del 2026, a bordo del suo razzo Spectrum, dal nuovo spazioporto di Andøya, in Norvegia. La missione, che rientra nel programma dell’Unione Europea In-Orbit Demonstration and In-Orbit Validation (Iod/Iov), implementato dall’Esa con fondi del programma dell’Unione Europea Horizon 2020, intende testare in orbita nuove tecnologie spaziali. Il satellite ospiterà dieci payload provenienti da cinque Paesi europei e dalla Commissione Europea. Con una massa di 175 kg e capacità di carico fino a 120 kg, si inserisce perfettamente nelle prestazioni di Spectrum, progettato per portare fino a una tonnellata in orbita. Il contratto arriva dopo il primo tentativo di lancio orbitale di Isar, fallito lo scorso marzo per problemi di controllo d’assetto. La società punta ora a riprendere i voli con una seconda missione, prevista “il prima possibile”, che trasporterà cubesat nell’ambito del programma Esa Boost!.
«Il nostro calendario dei lanci si sta riempiendo rapidamente, poiché i clienti commerciali e istituzionali riconoscono il valore di un accesso allo spazio flessibile e conveniente», ha dichiarato Stella Guillen, Chief Commercial Officer di Isar Aerospace.
Che la capacità di offrire servizi di lancio competitivi anche per clienti internazionali rappresenti una priorità e un valore per l’Europa è confermato dal recente successo del lancio del Vega-C: il vettore sviluppato dall’italiana Avio con il contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana, ha portato in orbita lo scorso 1° dicembre dallo spazioporto europeo di Kourou il satellite coreano Kompsat-7 (KOrea Multi-Purpose SATellite-7), sviluppato dal Korea Aerospace Research Institute. Con una massa di circa 2000 kg, il satellite fornirà immagini ad altissima risoluzione per applicazioni civili e scientifiche, dal monitoraggio ambientale alla gestione delle emergenze.
Un risultato che ha segnato il ritorno operativo di Vega-C e ribadisce il ruolo di leadership svolto dall’Italia: confermandosi tra i primi tre contributori ai programmi Esa di trasporto spaziale, il nostro Paese rafforza la sua vocazione nel settore dei lanciatori e la volontà di contribuire in modo significativo a mantenere alta la competitività europea.
Il vettore Vega-C. Crediti: Avio
In un contesto globale sempre più dinamico, l’Europa guarda avanti, puntando su una strategia fondata su un doppio binario: innovazione, con programmi volti a incoraggiare l’ingresso di nuovi attori del settore, e affidabilità, garantita dalla combinazione di esperienza e competenza nei lanci istituzionali. Il Consiglio Ministeriale Esa 2025 ha ribadito questa visione, approvando investimenti mirati a sostenere le nuove imprese e a garantire la resilienza del sistema di lancio europeo. Tra le iniziative, spiccano la Flight Ticket Initiative e la European Launcher Challenge.
Bilanciando startup e infrastrutture consolidate, l’Europa lavora per favorire un ecosistema industriale capace di innovare e crescere, «espandendo e consolidando le capacità di utilizzo dello spazio a beneficio dei cittadini europei», come ha ricordato il Presidente dell’Asi Teodoro Valente al termine del Consiglio.
Immagine in alto: il razzo Spectrum di Isar Aerospace decolla per il suo primo volo il 30 marzo 2025. Crediti: Isar Aerospace/Brady Kenniston/NasaSpaceFlight.com