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Sentinel-1D invia le prime immagini

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Il programma spaziale europeo Copernicus compie un nuovo passo avanti con l’arrivo in orbita di Sentinel-1D, l’ultimo satellite della costellazione dedicata all’osservazione radar della Terra. Lanciato il 4 novembre scorso dalla Guiana Francese, a bordo di un Ariane 6, Sentinel-1D è ora pienamente operativo e ha iniziato a inviare immagini a una velocità mai registrata prima per un sistema radar nello spazio.
Appena raggiunta l’orbita stabilita, il team di controllo ha attivato il suo grande radar ad apertura sintetica (Sar), una struttura lunga 12 metri progettata per ottenere immagini ad altissima definizione e in grado di acquisire immagini della superficie terrestre in qualsiasi condizione meteo e a qualsiasi ora del giorno. In meno di due giorni dal lancio, Sentinel-1D era già pronto a osservare la Terra e inviare le prime immagini.

Il trasferimento dei dati ai centri che fanno parte del segmento Core Ground dell’Esa per il programma Copernicus, è avvenuto in tempi straordinariamente rapidi: appena 50 ore dopo il lancio. Tra queste strutture c’è anche, a Matera, il centro di e-Geos, joint venture tra Telespazio (80%) e l’Agenzia Spaziale Italiana (20%).

Secondo gli esperti, queste prime immagini sono già di ottima qualità, molto simili a quelle del gemello Sentinel-1C (lanciato a inizio dicembre 2024). I risultati sono molto incoraggianti, considerato che Sentinel-1D era ancora nella fase di commissioning, quella in cui si verifica che ogni strumento funzioni correttamente.
Ecco le prime immagini quattro acquisite, cliccando sopra ognuna di esse si accede alla versione in alta risoluzione:

Penisola Antartica
La prima foto inviata da Sentinel-1D  è in bianco e nero e mostra una parte della penisola dell’Antartide occidentale che si estende per 1300 chilometri, detta Penisola Antartica. È una immensa distesa di ghiaccio che poggia su un gruppo di isole rocciose, il suo estremo è a soli 1000 chilometri dalla punta meridionale del Sud America. La penisola è una delle regioni più vulnerabili dell’intero continente: qui si osservano fenomeni come il collasso delle piattaforme di ghiaccio, l’assottigliamento delle calotte e l’accelerazione dei ghiacciai, segnali inequivocabili dell’impatto del riscaldamento globale.

 

Terra del Fuoco
L’immagine della Terra del Fuoco, la parte più meridionale del Sud America, tra Argentina e Cile, è stata ottenuta combinando diverse polarizzazioni radar, cioè emettendo e ricevendo onde elettromagnetiche con orientamenti diversi del campo elettrico. Ogni polarizzazione risponde in modo differente ai materiali della superficie terrestre, ottenendo immagini più ricche e dettagliate
Il risultato è una mappa dai colori fortemente contrastati: oceano e cime innevate appaiono in tonalità di blu, mentre le terre emerse emergono in varie tonalità di giallo.

 

Ghiacciaio Thwaites
L’immagine acquisita da Sentinel-1D del ghiacciaio Thwaites è particolarmente significativa, perché si tratta di uno dei più instabili dell’Antartide e potrebbe collassare entro pochi anni. Per questo il Thwaites è anche soprannominato Doomsday Glacier (Ghiacciaio del Giorno del Giudizio), la sua scomparsa darebbe un potenziale contributo all’innalzamento del livello del mare.
L’uso di multiple polarizzazioni mette in evidenza dettagli utili a monitorarne l’evoluzione: il ghiaccio marino appare in viola, mentre il ghiacciaio vero e proprio risulta bianco e fratturato. Questa immagine è stata prodotta in un anno simbolico: il 2025 è l’Anno Internazionale per la Conservazione dei Ghiacciai, proclamato dalle Nazioni Unite.

 

La città di Brema
La città della Germania, con le sue aree circostanti, è stata scansionata dal radar di Sentinel-1D il 7 novembre scorso. Anche in questo caso, l’immagine è il prodotto della sovrapposizione di dati acquisiti dal radar operando su diverse polarizzazioni. Le mappature sono state fatte sui canali rosso, verde e blu e restituiscono un’immagine con colori falsati. Questa tecnica serve a evidenziare, con colori vividi, i diversi tipi di copertura del suolo, come aree urbane, specchi d’acqua e campi coltivati.

 

Le prime impressioni che emergono da queste immagini, in particolare quelle delle zone antartiche, arrivano pochi giorni dopo la conclusione della COP30, durante la quale l’Organizzazione Meteorologica Mondiale ha pubblicato un aggiornamento preoccupante: tra ottobre 2023 e settembre 2024 i ghiacciai del pianeta hanno perso la maggiore quantità di ghiaccio mai registrata dal 1950, pari a 1,2 millimetri d’innalzamento del livello medio dei mari. Anche l’estensione del ghiaccio marino antartico continua a diminuire: il 24 febbraio 2025 è scesa al terzo valore più basso dagli anni ’70.

 

 

Guarda il video sul lancio di Sentinel-1D, avvenuto il 4 novembre scorso 👉

 

Foto di apertura: Ripresa di Sentinel-1D del delta del fiume Elba, che nasce sui monti sudeti della Repubblica Ceca per sfociare in Germania, nel Mare del Nord
Crediti di tutte le foto: Esa

Gianluca Liorni: Ingegnere, astrofilo e divulgatore scientifico. Sono appassionato di Scienze e Tecnologie, che seguo da decenni, con particolare predilezione per l'astrofisica, la cosmologia e l'esplorazione spaziale