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InSight tocca Marte

 

di Giulia Bonelli e Ilaria Marciano

Successo pieno per InSight, la sonda della Nasa destinata a esplorare per prima i misteri dell’interno di Marte. Il lander ha toccato illeso il suolo del pianeta rosso il 26 novembre alle ore 21.54 italiane, superando quelli che l’agenzia statunitense aveva definito i 7 minuti di terrore, tempo che intercorre tra l’entrata in atmosfera marziana e il touchdown.

L’ammartaggio è stato monitorato anche dal nostro Paese attraverso il Sardinia Deep Space Antenna, la grande parabola del radiotelescopio Srt situata nella località di San Basilio, in provincia di Cagliari. Entrata a far parte del Deep Space Network nel settembre 2017, l’antenna ha ricevuto i dati inviati dalla sonda durante la fase di discesa. Si tratta di un momento delicatissimo per qualunque missione marziana: l’atmosfera del pianeta rosso è infatti così rarefatta da non riuscire a rallentare le sonde durante la discesa – lo dimostra il fatto che l’atterraggio morbido sia riuscito solo al 40% dei veicoli che lo ha tentato.

Da oggi InSight rientra tra i veicoli spaziali che ce l’hanno fatta. “Il lander si è presentato all’appuntamento con Marte in perfetto orario – commenta Salvatore Viviano, Responsabile Sardinia Deep Space Antenna – e l’antenna in Sardegna ha registrato correttamente il segnale per tutta la prima fase, durante l’ingresso del lander in atmosfera marziana. Era previsto che a questo punto il segnale venisse perso e così è stato, per poi essere riacquisito qualche minuto dopo.”

Pochissimi istanti dopo il touchdown di InSight si è però verificata una forte raffica di vento50 chilometri orari, con picchi fino a 70 – che ha causato il parcheggio automatico dell’antenna e la conseguente perdita del segnale.

“Non abbiamo potuto registrare il segnale che confermava l’atterraggio avvenuto – spiega Viviano – ma la conferma del successo della missione ci è arrivata dalla Nasa, che riceveva informazioni in contemporanea dai due satelliti Marco A e Marco B.”

Successo che per InSight è stato possibile grazie a un sofisticato sistema di frenata iniziato durante l’ingresso del lander in atmosfera, mentre viaggiava a una velocità di 5,5 Km al secondo. Successivamente l’apertura di un grande paracadute ha rallentato ulteriormente la discesa verso il suolo. Insght ha poi espulso lo scudo termico e dispiegato le tre gambe incaricate di ammortizzare l’urto. L’ammartaggio si è concluso con l’accensione di 12 retrorazzi, che hanno guidato InSight fino al touchdown sulla Elysium Planitia, luogo scelto dal team della Nasa per iniziare l’esplorazione del “cuore” di Marte.

“Abbiamo raccolto dati particolarmente importanti trasmessi in tempo reale – conclude Salvatore Viviano – per verificare il corretto ingresso di InSight nell’atmosfera. Abbiamo inoltre raccolto una grande quantità di informazioni che sarà analizzata in un secondo momento, ad esempio per verificare la velocità del rientro, l’apertura del paracadute e l’effetto di frenata dell’atmosfera: questi dati saranno utili anche per missioni future.”

Lanciato il 5 maggio scorso, Insight giunge così sul mondo rosso sei anni dopo l’atterraggio di Curiosity, il rover della Nasa partito nel novembre 2011 e arrivato su Marte nell’agosto 2012.

A bordo di InSight c’è anche l’italiano LaRRI, un microriflettore di ultima generazione sviluppato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana, che fornirà la posizione accurata del lander durante l’esplorazione di Marte.

Acronimo di Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport, InSight avrà il compito di esaminare le profondità del pianeta rosso per capire come si sono formati i pianeti rocciosi, incluse la Terra e la sua Luna.

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