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Le origini turbolente di Cassiopea A

Osservando la posizione degli elementi all’interno di un resto di supernova che si trova a 11mila anni luce da noi, gli scienziati hanno scoperto cosa può essere accaduto poche ore prima della sua formazione.

Il telescopio spaziale Chandra osserva Cassiopea A da oltre 25 anni; grazie ai suoi dati è emerso che poco prima di esplodere la stella abbia subito al suo interno un singolare e violento sconvolgimento.

Circa 300 anni fa Cassiopea A stava giungendo al termine della sua vita. Il suo nucleo di ferro era avvolto da strati ricchi di elementi come idrogeno, elio, carbonio, silicio, zolfo, calcio, neon, fino a quando è esploso dopo essere cresciuto oltre una certa massa. La supernova nata da questo evento ha una forma a ciambella con una cavità decentrata.

I dati di Chandra mostrano che gli elementi non sono mescolati in modo uniforme nel residuo, in particolare il silicio e il neon.

Secondo i ricercatori, nelle ore precedenti il ​​collasso della stella, parte di uno strato ricco di silicio si è spostata verso l’esterno, scontrandosi col vicino strato ricco di neon. Questa violenta rottura degli strati potrebbe aver creato flussi turbolenti che hanno facilitato l’esplosione della stella e dato origine alla forma irregolare della supernova.

Questa scoperta aiuta a comprendere meglio le dinamiche che accompagnano le stelle alla fine della loro vita e cosa succede a ciò che resta di esse.

 

Crediti video: Nasa

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti, infine con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia, utilizzando il telescopio. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono socia dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.