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Il futuro dell’Europa nello spazio, selezionate cinque aziende

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Con lo Space Summit, che si tenne a Siviglia nel 2023, il consiglio dell’Esa si era posto tra gli obiettivi quello di sostenere le ambizioni dell’Europa sul trasporto spaziale e l’esplorazione umana e robotica. Un disegno ben definito poi trasfuso nellEsa 2040 Strategy, all’attenzione della prossima Conferenza Ministeriale dell’Esa (CM25) in programma il 26 e 27 novembre a Brema, in Germania.

A tale scopo, durante il Summit, il Consiglio aveva promosso l’European Launcher Challenge, una gara d’appalto per trovare candidati validi per i futuri servizi di trasporto spaziale. La gara è articolata in due fasi; la prima si è conclusa con la selezione di cinque aziende: le tedesche Isar Aerospace e Rocket Factory Augsburg, la francese Maiaspace filiale di ArianeGroup, la britannica Orbital Express Launch e la spagnola PLD Space. La valutazione effettuata ha tenuto conto delle capacità tecniche, commerciali e di sostenibilità, del tipo di mercato a cui le soluzioni si rivolgono e della conformità alle norme sugli appalti.

Le cinque aziende selezionate potranno ora aggiudicarsi contratti per due componenti.
Componente A: servizi di lancio per Esa da erogare nel periodo 2026-2030.
Componente B: dimostrare la capacità di aggiornamento del servizio di lancio, con almeno una dimostrazione in volo.
L’Esa ha stanziato un massimo di 169 milioni di euro a candidato per coprire tutte le attività delle componenti A e B.

Con la scelta dei candidati, inizia ora la fase di dialogo tra le aziende selezionate e gli Stati Membri dell’Esa interessati a consolidare l’European Launcher Challenge. Dopo aver visionato la documentazione legale e i termini di finanziamento legati alle fasi del progetto, gli Stati Membri si impegneranno a erogare i finanziamenti durante il Consiglio Ministeriale. La seconda fase della gara d’appalto si aprirà dopo il CM25 con la firma dei contratti.

 

Immagine di copertina: logo dell’European Launcher Challenge – Crediti: Esa

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti, infine con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia, utilizzando il telescopio. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono socia dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.