X
    Categories: cosmo

Autopsia di un pianeta

👉 Seguici anche sul nostro canale WhatsApp! 🚀

Una stella ha inghiottito un pianeta: è la storia di Ztf Slrn-2020, il drammatico fenomeno cosmico considerato come la più convincente osservazione diretta di un pianeta consumato dalla sua stella ospite.

In un primo momento, gli astronomi pensavano che la stella – situata nella Via Lattea a circa 12mila anni luce dalla Terra – fosse in fase di invecchiamento e si fosse espansa fino a ‘divorare’ il pianeta vicino. Ma le recenti osservazioni condotte dal telescopio spaziale James Webb hanno raccontato un’altra storia: non è stata la stella a crescere, ma il pianeta a cadere lentamente verso di essa, fino disintegrarsi nella stella stessa. L’articolo che ne parla è stato pubblicato su The Astrophysical Journal.

L’evento di ‘fagocitazione planetaria’ è stato individuato per la prima volta nel 2020, come un improvviso lampo di luce visibile, grazie allo Zwicky Transient Facility, in California. Tuttavia, già un anno prima, la stella aveva già mostrato un aumento di luminosità nell’infrarosso – rilevato dal telescopio Neowise della Nasa – segnale che suggeriva la presenza di polvere nello spazio circostante.

Questa prima analisi aveva portato i ricercatori a credere che la stella fosse simile al Sole. Invecchiando, sarebbe poi diventata una gigante rossa, espandendosi gradualmente man mano che esauriva il suo combustibile di idrogeno. Webb ha permesso di vedere più in profondità.

«Poiché si tratta di un evento così nuovo, non sapevamo esattamente cosa aspettarci quando abbiamo deciso di puntare il telescopio in quella direzione», sottolinea Ryan Lau, autore principale del nuovo studio. «Grazie alla sua visione ad alta risoluzione nell’infrarosso, stiamo acquisendo preziose informazioni sui destini dei sistemi planetari, forse anche del nostro».

Dalle osservazioni è emerso che la stella non era luminosa quanto dovrebbe esserlo una gigante rossa. In realtà, un pianeta grande quanto Giove le orbitava molto vicino, ancora più vicino di quanto Mercurio orbiti attorno al Sole. Nel corso di milioni di anni, la sua orbita si è ristretta sempre di più, fino a che ha iniziato a ‘sfiorare’ l’atmosfera della stella. A quel punto è iniziato un processo inarrestabile che ha portato il pianeta a precipitare verso la stella fino a fondersi con essa. Durante l’impatto, ha sollevato gas dagli strati esterni della stella che, raffreddandosi, ha formato polvere fredda nello spazio circostante. Lo strumento NirSpec del Webb ha, invece, rivelato un disco circumstellare caldo di gas molecolare, contenente molecole tra cui il monossido di carbonio, più vicino alla stella. Un ambiente che ricorda quello in cui si formano nuovi pianeti, anche se in questo caso è l’esatto opposto.

«È solo l’inizio dello studio di fenomeni del genere», conclude Lau. «Questo è il primo caso osservato in azione, ed è anche la migliore documentazione delle conseguenze di un evento simile».

 

In apertura: rappresentazione artistica delle osservazioni del telescopio spaziale James Webb della Nasa.di quello che si pensa essere il primo evento registrato di inghiottimento planetario hanno rivelato un caldo disco di accrescimento attorno alla stella, con una nube di polvere più fredda in espansione. Crediti: Nasa, Esa, Csa, R. Crawford (STScI)

Gloria Nobile: Penna per scrivere, voce per raccontare. Sono una comunicatrice scientifica, da sempre appassionata di astronomia e documentari. Dopo la Laurea magistrale in Giornalismo, ho conseguito il Master in Comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste. Oggi scrivo per l’Agenzia spaziale italiana e mi occupo della comunicazione della candidatura italiana per il progetto Einstein Telescope.