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Giappone, primo lancio del 2025 con il satellite Michibiki 6

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È partito con successo il razzo giapponese H3 con a bordo il satellite di navigazione Michibiki 6.

Il 2 febbraio l’Agenzia Spaziale Giapponese (Jaxa) ha compiuto il primo lancio dell’anno effettuato dal Centro Spaziale di Tanegashima. Il razzo H3 ha messo in orbita il satellite, noto anche come Quasi-Zenith Satellite System (Qzs-6), dispiegandolo 29 minuti dopo il lancio, come previsto. Michibiki 6 pesa 1.900 chili e verrà posizionato in fascia geostazionaria a 35.786 chilometri dalla Terra.

Il sistema di navigazione del Paese acquisirà così maggiore precisione e affidabilità perfezionato servizi di posizionamento, navigazione e temporizzazione, aumentando i servizi di Gps.

H3 è il razzo di punta del Giappone. Seppur non riutilizzabile, è stato progettato per essere economico e quindi competitivo sul mercato internazionale dei lanci commerciali. Dopo numerosi ritardi, è stato inaugurato nel marzo del 2023, debutto in cui tuttavia, un guasto al motore del secondo stadio, causò la sua distruzione e il carico utile andò perduto. Disponibile a più configurazioni, con e senza Solid Rocket Booster (Srb), l’H3 ha già avuto lanci di successo. Gli Emirati Arabi Uniti lo utilizzeranno per una missione nel 2028 ed Eutelsat dal 2027.

Prima di Michibiki 6, lo scorso 15 gennaio il Giappone ha lanciato il lander Resilience della società privata giapponese ispace su un razzo Falcon 9 di SpaceX da Cape Canaveral. Il lander, attualmente in orbita terrestre per un viaggio a bassa energia verso la Luna, tra circa quattro mesi tenterà l’allunaggio.

 

Immagine in evidenza: Il razzo giapponese H3 lancoato il 2 febbraio dal Centro Spaziale di Tanegashima – Crediti: Jaxa

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti, infine con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia, utilizzando il telescopio. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono socia dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.