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Dal telescopio spaziale Neowise (Wide-field Infrared Survey Explorer), che per 14 anni ha fornito informazioni e immagini di un vastissimo catalogo di corpi celesti, è arrivato un ultimo, postumo, regalo.
LâIpac (Infrared Processing and Analysis Center), lâorganismo che si occupa di raccogliere ed elaborare i suoi dati, ha appena rilasciato pubblicamente sei meravigliose immagini inedite, selezionate dallâultimo pacchetto di scansioni fatte dal telescopio poco prima di bruciare nellâatmosfera terrestre.
Le nuove foto rappresentano la celebrazione postuma di questo prolifico telescopio, che dal dicembre 2009 fino a luglio 2024 ha scattato 26.888.166 foto a esposizione singola dellâUniverso (in media una ogni 11 secondi), oltre a 1.632.566 scansioni allâinfrarosso che hanno coperto quasi 44.600 oggetti del Sistema Solare.
La nube molecolare âMonoceros R2â nello spettro infrarosso. Le regioni in blue-verde sono gas incandescenti, i punti rossi sono stelle in formazione
Ma non è tutto, Neowise haosservato specifiche porzioni del cielo anche per centinaia di volte, cogliendo nel tempo la variazione della luce di stelle o il transito di corpi celesti. Ha scoperto e monitorato alcune decine di migliaia oggetti tra asteroidi e comete, in particolare i cosiddetti âNeoâ che passano vicino al nostro pianeta a una distanza inferiore alle 0,3 UnitĂ Astronomiche. Neowise ha monitorato oltre tremila di questi oggetti vicini a noi, che costituiscono circa il 10% di quelli conosciuti.
Il telescopio ha poi scoperto il primo âtroianoâ, cioè unâasteroide che condivide la stessa orbita con la Terra, e ha contribuito alla scoperta delle nane brune.
Le immagini che ha catturato Neowise sono estremamente tecniche e quindi generalmente fruibili soltanto da chi è addetto ai lavori, ma sovrapponendo alcune scansioni, riprese a diverse frequenze dello spettro infrarosso, sono state prodotte negli anni numerose foto per il grande pubblico simili a quelle rilasciate in questi giorni.
La nebulosa âCaliforniaâ, chiamata cosĂŹ per la somiglianza con le linee di costa dello Stato Usa. Grande 100 anni luce, contiene una delle stelle piĂš calde che conosciamo âMenkibâ
Dotato di un telescopio a raffreddamento criogenico da 40 centimetri e quattro rilevatori a infrarosso, Neowise ha raccolto una vasta mole di dati, analizzati e catalogati negli anni dallâIpac, nel suo centro scientifico allâinterno del Caltech di Pasadena, Stati uniti.
Da tre decenni lâIpac, insieme a partner come il Jpl e la Nasa, si occupa di archiviare le informazioni provenienti da molteplici telescopi spaziali. Oltre a Neowise, il laboratorio ha fatto da centro di raccolta anche per Spitzer, Herschel, Plank e ora Euclid.
Le immagini presentate in questi giorni, al di lĂ dellâimpressionante bellezza, sono una fonte dâinformazioni enorme per gli astronomi, che le analizzeranno fin nel piĂš piccolo dettaglio visibile, cercando di carpire la natura di molti oggetti celesti finora sconosciuti o poco noti.
La nebulosa âGecoâ (Lbn 437). In rosso si può vedere una giovanissima stella, appena formata, i cui getti scavano cavitĂ nei gas circostanti. Questo tipo di nebulose a emissione sono chiamate âHerbig Haroâ
Uno dei ricercatori dellâIpac, Joe Masiero, ha spiegato che sarĂ una storia lunga, i dati di Neowise terranno occupati gli scienziati per molti anni a venire:
ÂŤSappiamo che ci sono altre cose da scoprire nei dati di Neowise, che al momento ancora ci sfuggono. Anche quando gli astronomi svilupperanno nuovi strumenti, tecniche e condurranno nuove ricerche, possiamo essere certi che lâarchivio di Neowise sarĂ uno dei primi posti dove guarderanno per trovare i dati utili a capire meglio il nostro UniversoÂť.
Unâaltra ricercatrice dellâIpac, Yuna Kwon, specializzata nello studio del Sistema Solare, sta giĂ sfruttando lâenorme database di Neowise dedicato alle comete per un nuovo studio approfondito chiamato âCosineâ, che promette di ampliare le conoscenze sulla loro natura ed evoluzione.
Oltre ai risvolti scientifici, si prevedono future nuove immagini prodotte rielaborando i dati di Neowise, tese innanzitutto a stimolare lâinteresse del pubblico non addetto ai lavori, ma anche per offrire il piacere di ammirare la maestositĂ dellâUniverso.
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Foto di apertura: Una delle sei immagini diffuse in questi giorni dallâIpac, basate sui dati di Neowise. Mostrano degli immensi filamenti di gas tra la costellazione della Vela e quella del Centauro, invisibili a occhio nudo.
Crediti: Nasa/Jpl-Caltech/Ipac