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Cibo spaziale stellato

Un giorno non troppo lontano avremo una presenza costante dell’essere umano sulla Luna. Questo pone una serie di sfide per la sostenibilità a lungo termine delle colonie lunari del futuro, tra cui l’alimentazione degli astronauti.

L’agricoltura spaziale sta facendo passi da gigante per garantire ai futuri abitanti del nostro satellite cibo fresco coltivato direttamente sul suolo lunare. Ma l’agricoltura spaziale andrà combinata a un filone già ben affermato: quello della cucina spaziale, ovvero il cibo studiato e preparato sul nostro pianeta per essere consumato nello spazio. Nelle missioni di lunga durata sulla Luna non è pensabile portare da casa tutto il cibo necessario alla sopravvivenza degli astronauti, ma una buona parte sicuramente sì.

Ed è qui che si inserisce una figura a metà tra scienza e arte: lo chef spaziale, che immagina e poi realizza il menu per gli astronauti. Un menù che, in alcuni casi, può essere davvero stellato. Come quello pensato dallo chef Stefano Polato, il cuoco che ha cambiato il modo di mangiare in orbita bassa preparando piatti innovativi per gli astronauti europei Samantha Cristoforetti, Luca Parmitano, Paolo Nespoli e Andreas Mogensen. E che ora, con Eat Freedom, lavora per portare il cibo spaziale anche sulla Terra.

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica freelance appassionata di clima, ambiente, osservazione della Terra e astronomia. Ha una laurea in filosofia e un master in comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste. Collabora con la società di comunicazione della scienza formicablu ed è co-fondatrice di Facta.eu, centro no profit che applica il metodo scientifico al giornalismo. Dal 2015 collabora con Global Science, convinta che lo spazio sia un punto di vista privilegiato per comprendere meglio il nostro pianeta.