X

Orbita mancata per Terran-1

Orbita mancata per Terran-1. Il razzo della Relativity Space è decollato il 22 marzo alle 23:25 (ora locale) dalla Cape Canaveral Space Force Station in Florida, ma non è riuscito a raggiungere  l’orbita prevista a causa di un’anomalia avvenuta durante la separazione del secondo stadio. Nello specifico, circa tre minuti dopo il liftoff, il secondo stadio non è stato avviato nel modo corretto, portando alla conclusione anticipata della missione.

Il primo tentativo di lancio del razzo, alto 24 metri e realizzato all’85 percento con componenti stampati in 3D, era stato programmato per l’8 marzo scorso. A causa di un problema di temperatura con lo stadio superiore, il countdown è stato interrotto circa un minuto prima del volo.

L’11 marzo Relativity Space ha tentato di nuovo l’impresa, ma il razzo si è spento dopo pochi minuti a causa di problemi tecnici.

La start up californiana è all’avanguardia nel settore spaziale per l’utilizzo della più grande stampante 3D al mondo, la Stargate. Il volo inaugurale aveva l’obiettivo di dimostrare che i componenti del lanciatore sono in grado di resistere alle violente sollecitazioni del decollo.

«Anche se non abbiamo raggiunto l’orbita abbiamo superato i nostri obiettivi chiave per questo primo lancio – ha affermato Arwa Tizani Kelly, responsabile del programma tecnico per il test e il lancio per la Relativity Space – ovvero raccogliere dati al punto Max-Q, una delle fasi di volo più impegnative, e raggiungere la separazione degli stadi. I dati saranno preziosi per il nostro team e ci permetteranno di migliorare ulteriormente lo sviluppo dei nostri lanciatori».

Immagine in apertura: il razzo Terran-1 al momento del liftoff. Crediti: Relativity Space webcast

Fulvia Croci: Giornalista pubblicista, dopo la laurea in Relazioni Internazionali si avvicina al mondo della comunicazione scientifica. Nel corso degli anni ha trattato una vasta gamma di temi legati all'esplorazione spaziale, alla ricerca e alle attività dell’Agenzia Spaziale Italiana.