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Farnborough Airshow, il ruolo dell’Italia

Giornate ricche di eventi al salone aerospaziale di Farnborough. La fiera dedicata all’industria aeronautica e spaziale che si tiene ogni due anni presso l’aeroporto della cittadina inglese, è stata inaugurata lunedì e si chiuderà venerdì.

La mostra internazionale è uno degli eventi più importanti per presentare prodotti e siglare accordi.
Gli appuntamenti del 19 luglio hanno visto l’Italia impegnata su più fronti. La mattina è iniziata con la firma del contratto tra Leonardo e l’Agenzia Spaziale Europea per il progetto “Sample Transfer Arm”, dove l’impresa italiana si occuperà di realizzare un braccio robotico in grado di raccogliere campioni dal suolo marziano, anche grazie al grande contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana.

A seguire, partner istituzionali e industriali del Lazio hanno partecipato alla Tavola rotonda “Colleferro capitale europea dello spazio, si proietta nel futuro a partire da un grande passato”. La cittadina alle porte di Roma infatti vanta da oltre 50 anni un ruolo fondamentale a livello europeo nella storia del settore aerospaziale, in particolare nell’ambito dei propulsori; è sede, tra gli altri, degli stabilimenti Avio dove sono nati Vega e Vega-C, quest’ultimo lanciato con successo appena cinque giorni fa.

All’Airshow 2022 l’Asi ha introdotto gli Space Talks per discutere di attività e progetti con esponenti del settore spaziale. Nel secondo talk della serie il presidente Giorgio Saccoccia ha descritto l’impegno dell’Italia in prima linea nell’esplorazione dello spazio, e le collaborazioni con Esa e Nasa, per la futura colonizzazione della Luna e di Marte.

Tra gli accordi siglati a Farnborough, anche quello di cooperazione tra Asi e Regione Puglia per lo sviluppo di progetti di osservazione della Terra, telecomunicazioni e navigazione satellitare e di iniziative congiunte.

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti, infine con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia, utilizzando il telescopio. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono socia dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.