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Crew-3, splashdown nel Golfo del Messico

Nuovo splashdown di successo per una navicella Crew Dragon. Venerdì 6 maggio, quando in Italia erano le 6.43 del mattino, la navetta di SpaceX ribattezzata Endurance è ammarata con successo nel Golfo del Messico, al largo della costa della Florida.

Tutto si è svolto come previsto, in quella che è ormai una pratica consolidata per il rientro degli astronauti sin dal primo splashdown della Crew Dragon con la missione Demo-2 nell’agosto 2020.

Anche questa volta la navicella di SpaceX è stata recuperata dalla cosiddetta Dragon Nest, una struttura che permette di issare la capsula a bordo di una nave, per poi far uscire gli astronauti in sicurezza.

E così tornato sano e salvo sul nostro pianeta l’equipaggio della Crew-3, formato dai tre astronauti della Nasa Raja Chari, Thomas Marshburn e Kayla Barron e dall’astronauta dell’Esa Matthias Maurer. Quest’ultimo ha trascorso alcuni giorni sulla Stazione Spaziale Internazionale con Samantha Cristoforetti, giunta sulla Iss il 28 aprile con la sua missione Minerva. È stato il primo incontro nella casa spaziale di due astronauti dell’Esa dai tempi di Paolo Nespoli e Roberto Vittori nel 2011.

Maurer ha trascorso 177 giorni nello spazio, nell’ambito della missione CosmicKiss. Prima di partire, ha fatto un’ultima inflight call insieme a Samantha Cristoforetti, cui ha passato il testimone per continuare la presenza europea nello spazio.

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica freelance appassionata di clima, ambiente, osservazione della Terra e astronomia. Ha una laurea in filosofia e un master in comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste. Collabora con la società di comunicazione della scienza formicablu ed è co-fondatrice di Facta.eu, centro no profit che applica il metodo scientifico al giornalismo. Dal 2015 collabora con Global Science, convinta che lo spazio sia un punto di vista privilegiato per comprendere meglio il nostro pianeta.