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    Categories: cosmo

Un esopianeta dall’atmosfera ‘esotica’

Un mondo remoto – ma non troppo – caratterizzato da temperature estreme e da un’atmosfera complessa e variegata: si tratta di Wasp-189b, che torna alla ribalta per un nuovo studio che ha delineato – con un inedito livello di dettaglio – l’identikit della sua atmosfera.

La ricerca, che è stata recentemente pubblicata su Nature Astronomy (articolo: “Titanium oxide and chemical inhomogeneity in the atmosphere of the exoplanet Wasp-189 b”), è stata condotta da un gruppo di lavoro internazionale coordinato dall’Università di Lund; tra gli scienziati coinvolti, anche l’italiano Lorenzo Pino dell’Istituto Nazionale di Astrofisica-Osservatorio di Arcetri.

Il pianeta si trova a una distanza di 322 anni luce dalla Terra e orbita intorno alla stella Wasp-189 in maniera così ravvicinata che la sua temperatura diurna raggiunge 3200°C. Le prime indagini a tutto campo su questo mondo dal clima infernale erano state condotte nel 2020 con Cheops (CHaracterizing ExOPlanets Satellite), satellite dell’Esa destinato allo studio degli esopianeti che vanta un significativo contributo italiano; grazie al supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana, infatti, il sistema ottico di Cheops è stato progettato dai ricercatori dell’Inaf di Padova e Catania ed è stato realizzato da Leonardo-Divisione Sistemi Avionici e Spaziali.

Le investigazioni per il nuovo studio su Wasp-189b sono state effettuate con lo spettrografo Harps (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher) dell’Osservatorio di La Silla in Cile: con questo strumento il gruppo di lavoro ha potuto studiare l’atmosfera del pianeta, ottenendo i dati tramite l’analisi della luce proveniente dalla stella ospite.

Uno dei tratti più singolari di questa atmosfera è la presenza di strati distinti, un po’ come avviene in quella della Terra: è la prima volta una struttura di questo genere viene riscontrata in un pianeta dalle condizioni ambientali così estreme. Inoltre, l’atmosfera di Wasp-189b è costituita da un ‘cocktail’ di gas contenenti ferro, cromo, vanadio, magnesio, manganese e ossido di titanio; soprattutto quest’ultima sostanza, molto rara sulla Terra, ha attirato l’interesse degli studiosi in quanto potrebbe svolgere per l’esopianeta un ruolo simile a quello ricoperto dall’ozono nell’atmosfera terrestre.

L’ossido di titanio, infatti, assorbe le radiazioni a onde corte come quelle ultraviolette; la sua presenza potrebbe essere indicativa di uno strato nell’atmosfera di Wasp-189b che interagisce con l’irraggiamento stellare in maniera simile a come si comporta l’ozono. Gli studiosi, inoltre, hanno individuato le tracce di altri strati in cui però le ‘firme’ dei gas apparivano leggermente alterate rispetto alle loro aspettative; probabilmente, queste alterazioni sono ascrivibili all’azione di venti molto intensi.

Il nuovo studio mostra, quindi, che l’atmosfera di un esopianeta può presentare una struttura complessa e scardina precedenti ipotesi che consideravano tale atmosfera come uno strato unico e uniforme.

In alto: elaborazione artistica di Waps-189b (Crediti: Bibiana Prinoth) 

Valeria Guarnieri: Nata in tempo utile per vivere sin dall'inizio il fenomeno Star Wars, lavora in ASI dal 2000 e dal 2011 si occupa di comunicazione web presso l'Unità Multimedia dell'ente. Dedica la maggior parte del tempo libero alla montagna, suo grande amore.