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Alla scoperta dei centauri del Sistema Solare

Nel profondo del nostro sistema planetario, tra Giove e Nettuno, si nascondono migliaia di piccoli pezzi di ghiaccio e roccia. Occasionalmente, alcuni di essi si imbattono nell’orbita di Giove e vengono scagliati nel Sistema Solare interno, in direzione del Sole e della Terra. Ora, uno studio dell’Università di Chicago, pubblicato sul Planetary Science Journal, illustra le dinamiche di questo processo ancora poco compreso.

Secondo quanto emerge dalla ricerca, sarebbe possibile inviare una sonda in orbita intorno a Giove per ‘catturare’ dal vivo i dettagli di questo fenomeno. «Sarebbe una straordinaria opportunità per vedere una cometa incontaminata ‘accendersi’ per la prima volta – afferma Darryl Seligman, autore dello studio – In questo modo si potrebbe raccogliere un tesoro di informazioni su come si muovono le comete e perché, su come si è formato il Sistema Solare e persino come hanno origine i pianeti simili alla Terra».

Grazie alle scoperte degli ultimi anni, sappiamo che il Sistema Solare è più dinamico e instabile di quanto ipotizzato in precedenza, per via della presenza di numerosi oggetti che si schiantano l’uno con l’altro. Molti di questi si sono uniti per poi andare a formare i pianeti che conosciamo oggi, mentre altri orbitano in diverse regioni dello spazio. In particolare, gli scienziati sono molto interessati ai centauri, una classe di planetoidi ghiacciati a metà tra asteroidi e comete, che descrivono un’orbita intorno al Sole compresa fra quelle di Giove e Nettuno.

Occasionalmente i centauri vengono spinti nel Sistema Solare interno e diventano comete. Questi oggetti sono molto antichi e contengono ghiaccio primordiale che non è mai diventato liquido. Quando un centauro si avvicina alla nostra stella, il ghiaccio sublima e produce le caratteristiche code. Gli scienziati hanno esaminato la popolazione dei centauri e i meccanismi che li portano a diventare comete dirette verso il Sole. Secondo quanto emerge dalla ricerca, circa la metà dei centauri sono stati spinti nel verso i pianeti interni e hanno interagito con le orbite di Giove e Saturno. L’altra metà si è avvicinata troppo a Giove ed è stata catturata nella sua orbita e scagliata verso il centro del Sistema Solare.

Circa un anno e mezzo fa gli scienziati hanno scoperto che il centauro Ld2 verrà probabilmente risucchiato dall’orbita di Giove intorno al 2063. I telescopi del futuro potrebbero essere in grado di osservare questo suggestivo fenomeno, oltre alla possibilità di scoprire altri oggetti di questo tipo. Con molta probabilità saranno almeno dieci gli oggetti candidati per il rendez-vous con Giove e potremmo essere in grado di osservare lo spettacolo in prima fila.

In alto: la cometa Siding Spring (Crediti:  Nasa/Jpl/Caltech/Ucla)

Fulvia Croci: Giornalista