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Materia mancante? Cerca nel vento

Un nuovo tassello si aggiunge al complesso mosaico fatto (letteralmente) di luci e ombre che riguarda la materia cosmica. Grazie allo strumento Muse installato sul Very Large Telescope dell’Eso, gli scienziati sono infatti riusciti a individuare parte della materia mancante dell’Universo: sarebbe ‘nascosta’ nei venti galattici.

Ma andiamo con ordine. Tutto ciò che sappiamo dell’universo riguarda circa il 5% della materia cosmica. Il resto è costituito da materia ed energia oscura, ancora oggi avvolte dal mistero. Il nostro pianeta, il nostro corpo, tutto ciò che vediamo e tocchiamo rientra in quel 5% di materia ordinaria, chiamata dagli scienziati materia barionica.

Ma anche per questa piccola percentuale di sostanza cosmica i conti non tornano. Quando gli astronomi sono andati a caccia di barioni, hanno scoperto che i gas, le polveri e le stelle delle galassie vicine avevano meno materia barionica di quanto previsto dai modelli astronomici. E la Via Lattea non è da meno: anche la nostra dimora galattica, nel complesso, non ha abbastanza barioni.

Negli ultimi anni non sono mancati gli studi che hanno cercato di ricostruire l’enigma della materia barionica mancante. Uno dei più recenti risale all’inizio di quest’anno, quando un team di astronomi australiani ha identificato parte della materia mancante nelle nubi di gas freddo situato all’interno delle galassie.

Adesso il nuovo studio, realizzato utilizzando i dati del Vlt e pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, afferma che il vento galattico potrebbe contenere parte della soluzione per scovare finalmente i barioni mancanti del cosmo. Tutte le galassie possono scambiare materia (sia in entrata che in uscita) con il loro ambiente circostante. E questo è possibile proprio grazie alla presenta dei venti galattici, creati per lo più dalle esplosioni stellari. Lo strumento Muse installato sul Vlt ha permesso per la prima volta di mappare il vento galattico che guida gli scambi di materia tra galassie e nebulose. I risultati mostrano tracce di alcuni barioni mancanti mai trovati prima, ad esempio il magnesio, che veniva emesso e assorbito simultaneamente da una nebulosa in formazione.

La partita della materia mancante è ancora lontana dal potersi considerare chiusa: come investigatori galattici, gli astronomi continueranno ad andare sulle tracce dei barioni non ancora osservati. Sapendo però che il vento galattico può essere un buon alleato in questa ricerca.

 

Crediti immagine in evidenza: NASA/SOFIA/E. Lopez-Rodriguez; NASA/Spitzer/J. Moustakas et al.

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica