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LSXI, un telescopio sulla Luna per studiare il clima spaziale

Si chiamerà LSXI e sarebbe un telescopio a raggi X molli ad ampio campo visivo, in grado di fornire immagini della magnetosfera terrestre. Se posizionato sulla Luna, LSXI fornirebbe dati completi sugli effetti prodotti dal vento solare sul clima spaziale. Questa è la proposta di un gruppo di scienziati del National Space Science Center dell’Accademia cinese a Pechino, in collaborazione con istituzioni in Cina e all’estero, tra cui il Laboratorio Mullard per la Scienza Spaziale e l’Università di Leicester nel Regno Unito.

Come fa il Sole a influenzare la meteorologia nello spazio? Attraverso il vento solare, una somma di particelle che sfuggono alla gravità della nostra stella e da essa effluiscono. Questo materiale, sotto forma di plasma per via della grande quantità di particelle elettriche, è in grado di creare forti perturbazioni e compromettere anche il funzionamento dei satelliti e il nostro sistema di telecomunicazione. Se la Terra non fosse dotata del suo campo magnetico che fa da scudo e la protegge dal vento solare, la vita non potrebbe sussistere.

Fino ad oggi la chiave per capire come il Sole influenza e controlla il clima spaziale è stata affidata ai satelliti magnetosferici. Questi però, con i loro punti di osservazione circoscritti, non rilevano le interazioni complessive del vento solare con la magnetosfera tanto da ottenere un sistema di riferimento e fare previsioni. Il gruppo di lavoro guidato dal professor Chi Wang, secondo un articolo pubblicato sulla rivista accademica Science China Earth Sciences, propone lo sviluppo di un Soft X-ray Imager (LSXI) da collocare sulla Luna per ottenere una visione totale del campo magnetico terrestre approfittando del cambiamento di posizione tra la Terra e la Luna.

Il principio di rilevamento di questo nuovo tipo di telescopio con capacità spettroscopiche si basa sulla recente scoperta dell’emissione di raggi X da parte degli ioni che hanno origine nel vento solare, processo conosciuto come ‘scambio di carica del vento solare’ (SWCX). LSXI utilizzerà la tecnologia di imaging più avanzata e, combinando i risultati di rilevamento spaziale e terrestre, porterà profonde innovazioni alla ricerca della fisica magnetosferica con un’applicazione diretta nella previsione, e quindi nella limitazione, dei disastri meteorologici spaziali.

Secondo i ricercatori, il nostro satellite sarebbe la piattaforma ideale per LSXI. Mostrando alla Terra sempre lo stesso lato, grazie alla rotazione sincrona che ha con esso, la Luna permetterebbe un’osservazione continua delle interazioni tra vento solare e magnetosfera. Inoltre, essendo un luogo permanente e stabile, a differenza dei satelliti e del loro periodo di vita limitato, l’osservazione potrebbe seguire interi cicli solari.

Il progetto potrebbe rientrare nella fase 4 del Chinese Lunar Exploration Program (CLAP), avviato nel 2007 dall’Agenzia spaziale cinese (CNSA) che ha già esplorato il lato nascosto del nostro satellite. Il lancio ipotizzato potrebbe avvenire intorno al 2027.

Immagine di apertura: osservazione della magnetosfera dalla superficie lunare (illustrazione). Crediti: Science China Press

Barbara Ranghelli: Giornalista