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HH111, la spada nel cuore

Sembra una spada che attraversa un cuore, un disegno in cui ogni sfumatura cattura un’emozione. E invece è l’ultimo capolavoro di Hubble, il telescopio orbitante che da oltre 30 anni ci mostra lo spazio nella sua perfezione, oltre le aberrazioni che i nostri occhi percepirebbero dalla Terra a causa della nostra atmosfera.

L’oggetto ritratto ha in realtà un nome poco romantico, HH111. Si trova nella costellazione di Orione e dista dalla Terra circa 1300 anni luce. Le sue sfumature sono generate dai gas emessi durante il parto di una stella, IRAS 05491+0247, il cuore di questa immagine.

La peculiarità di queste entità, le Herbig-Haro, che fanno parte delle nebulose ad emissione, è proprio il ‘disegno’ della spada che non è altro che un getto creato dalla ionizzazione della materia che urta ad estrema velocità contro i gas della nebulosa in cui la giovane stella sta avendo origine.

Identificate già alla fine dell’Ottocento, le Herbig-Haro portano il nome degli astronomi che le hanno studiate in modo approfondito a metà del secolo scorso. Ad oggi sul catalogo astronomico Simbad ne risultano circa 2mila.

Il Wide Field Camera 3 è lo strumento che il telescopio spaziale utilizza per riprendere oggetti astronomici su un ampio intervallo di lunghezze d’onda. Sebbene sia previsto che Hubble, col suo specchio di 2,4 metri, possa rimanere in orbita per almeno altri dieci anni, è atteso a breve il lancio del James Webb Space Telescope con uno specchio dal diametro quasi tre volte maggiore del suo predecessore.

 

Crediti immagine di apertura:ESA/Hubble & NASA, B. Nisini

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti, infine con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia, utilizzando il telescopio. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono socia dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.