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Lander lunari, la Nasa a caccia di nuove proposte

La corsa alla Luna della Nasa non si ferma. Anzi, l’agenzia spaziale statunitense preme sull’acceleratore e a sorpresa lancia una nuova richiesta di proposte nell’ambito del programma Artemis. Aprendo un bando lampo, che entro il 2 agosto invita le aziende spaziali a presentare “Studi per uno Human Landing System sostenibile e per la riduzione del rischio” – per una disponibilità totale di budget che dovrebbe aggirarsi intorno ai 45 milioni di dollari. La call rientra nel più ampio programma NextStep, che punta a consolidare l’alleanza pubblico-privato in vista del futuro ritorno sul nostro satellite.

Una mossa inaspettata, non tanto nel merito quanto nelle tempistiche: poco più di un mese di tempo concesso per inviare le proposte, ma soprattutto la scelta di aprire una nuova call proprio nel mezzo di una potenziale battaglia legale. Ad oggi non è infatti ancora chiusa la partita tra SpaceX da un lato e Blue Origin e Dynetics dall’altro, dove le ultime due aziende accusano la Nasa di aver favorito la compagnia di Elon Musk nell’assegnazione del contratto per lo sviluppo del lander che dovrà far scendere i prossimi astronauti sulla Luna.

La vittoria unilaterale, lo scorso aprile, della navetta Starship di SpaceX, ha segnato l’inizio di un periodo di tensione fatto di attività di lobbying, lettere degli avvocati e reclami formali. Il tutto è recentemente sfociato in un emendamento da parte del Senato, che dovrebbe consentire alla Nasa di ricevere altri 10 miliardi di dollari per Artemis III e quindi di fatto scegliere un secondo lander lunare oltre a Starship. Ma quella che sembra una buona soluzione di compromesso si scontra con il complesso iter previsto dalla Casa Bianca per approvare il budget della Nasa – basti pensare che sono appena iniziate le valutazioni relative all’anno fiscale 2022.

Ecco che, in questa situazione delicata tra la Nasa e alcuni dei suoi principali partner privati, la mossa dell’agenzia di mettere a bando nuovi fondi per far avanzare lo sviluppo dei futuri lander lunari sembra un modo per chiudere rapidamente la partita. Secondo quanto riportato da Spacenews, la call sarebbe addirittura un modo per anticipare un’eventuale intervento da parte del Gao – il ‘braccio legale’ del governo Usa – sulla disputa tra SpaceX, Blue Origin e Dynetics.

Al di là delle valutazioni strategiche, comunque, questo bando costituisce un’ulteriore conferma della priorità data dalla Nasa al programma Artemis. Impresa che tra l’altro sta vedendo un continuo ampliarsi del partenariato internazionale: ai firmatari originali degli Artemis Accords, tra cui l’Italia, si sono recentemente uniti la Corea del Sud e il Brasile. Segno che la nuova corsa alla Luna, oltre che dalla massiccia presenza industriale, sarà anche caratterizzata dalla compresenza di diverse bandiere.

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica