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A un passo dalla Blue Origine Experience

Successo per il nuovo test di Blue Origin. Il 14 gennaio un nuovo modello del sistema suborbitale New Shepard è decollato dal sito di test nel Texas occidentale. Obiettivo della missione: testare il sistema di lancio per il volo con astronauti. Come da programma, la navetta sì è separata dal razzo circa due minuti e mezzo dopo il decollo e ha raggiunto un’altitudine di 107 chilometri per poi atterrare tramite dei paracadute 10 minuti e 15 secondi dopo il liftoff.

L’arrivo a terra della capsula ha seguito quello del booster, che si è adagiato con successo sulla predisposta piattaforma di landing. Denominata Rss First Step, la capsula presentava diverse modifiche rispetto alla versione precedente atte a supportare il volo spaziale umano, quali: sedili, nuovi sistemi di comunicazione e display, sistemi di controllo ambientale per la temperatura e l’umidità.

A bordo 50.000 cartoline inviate dagli studenti di tutto il mondo a Club for the Future, un’organizzazione senza scopo di lucro affiliata alla compagnia. Il volo inaugurale con uomini a bordo sembrerebbe adesso ormai prossimo. Tuttavia la società non ha fornito dettagli sulla timeline dei lanci né sul programma per la commercializzazione dei voli.

Ciò che è noto è che la Blue Origin experience includerà il privilegio di galleggiare nello spazio suborbitale per 4 minuti in assenza di peso e la vista mozzafiato del pianeta da un grande oblò per 6 passeggeri.

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica freelance appassionata di clima, ambiente, osservazione della Terra e astronomia. Ha una laurea in filosofia e un master in comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste. Collabora con la società di comunicazione della scienza formicablu ed è co-fondatrice di Facta.eu, centro no profit che applica il metodo scientifico al giornalismo. Dal 2015 collabora con Global Science, convinta che lo spazio sia un punto di vista privilegiato per comprendere meglio il nostro pianeta.