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    Categories: cosmo

Un ‘quartetto’ di nuovi esploratori

Cominciano a muovere i primi passi e, se rispetteranno una serie di parametri, potranno spiccare il volo verso lo spazio: si tratta dei progetti di quattro piccole missioni astrofisiche, che la Nasa ha selezionato nell’ambito del programma Pioneers. Questa iniziativa, lanciata lo scorso anno, ha lo scopo di promuovere missioni innovative a costo contenuto; esse svolgerebbero un’attività scientifica inedita, colmando alcuni spazi lasciati vuoti da altri satelliti/sonde Nasa. I progetti in questione, tramite piccoli satelliti e palloni stratosferici, studieranno, ad esempio, gli esopianeti, l’evoluzione galattica, i neutrini ad alta energia e le fusioni tra stelle di neutroni. Ecco i nomi del quartetto: Aspera, Pandora, StarBurst e Pueo.

Aspera è un piccolo satellite ideato per studiare l’evoluzione delle galassie. Attraverso osservazioni nell’ultravioletto, la missione si centrerà sul mezzo intergalattico, uno dei componenti più importanti dell’Universo, che è ancora poco esaminato. Il satellite andrà ad analizzare anche i movimenti dei gas in entrata ed uscita dalle galassie.

Appartiene alla categoria piccoli satelliti anche la seconda missione, Pandora. Oggetto della sua attività scientifica saranno 20 stelle e i loro esopianeti, che verranno analizzati nel visibile e nell’infrarosso per differenziare i segnali provenienti dalle atmosfere planetarie e stellari. Comprendere come i cambiamenti nella luce stellare influiscano sulle misurazioni dei parametri degli esopianeti è di fondamentale importanza nella ricerca di corpi celesti potenzialmente abitabili.

Terzo ed ultimo piccolo satellite è StarBurst, ideato per rilevare i raggi gamma ad alte energie prodotti da eventi ‘traumatici’, come la fusione tra stelle di neutroni. L’attività di StarBurst integrerà le analisi di questi fenomeni, individuati anche da osservatori di terra attraverso le onde gravitazionali. Allo stato attuale, solo un evento di questo tipo è stato rilevato contemporaneamente tramite le onde gravitazionali e i raggi gamma.

Con la quarta missione si cambia mezzo: Pueo sarà svolta da un pallone stratosferico, che, lanciato dall’Antartide, si occuperà di captare i segnali dei neutrini ad alta energia. Si tratta di particelle che contengono indizi molto importanti su una serie di processi che avvengono nell’Universo, come la creazione dei buchi neri e la fusione tra stelle di neutroni.

Le quattro missioni selezionate facevano parte di un gruppo di oltre venti proposte, formulate da università, laboratori e centri di ricerca. Il programma ha avuto come destinatari soprattutto ricercatori all’inizio della loro carriera e giovani professionisti. I referenti delle missioni selezionate dovranno ora attenersi alle indicazioni della Nasa ed essere creativi per contenere i costi entro la somma fissata di 20 milioni di dollari a missione.

In alto: elaborazione artistica della fusione tra stelle di neutroni (Crediti: Nasa Goddard Space Flight Center/Ci Lab). 

Valeria Guarnieri: Nata in tempo utile per vivere sin dall'inizio il fenomeno Star Wars, lavora in ASI dal 2000 e dal 2011 si occupa di comunicazione web presso l'Unità Multimedia dell'ente. Dedica la maggior parte del tempo libero alla montagna, suo grande amore.