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DuAxel, una cinghia e quattro ruote per Marte

Mentre Perseverance è in viaggio verso Marte, la Nasa comincia già a pensare al prossimo rover da inviare sul pianeta rosso. Un possibile candidato si chiama DuAxel, un robottino costituito in realtà da una coppia di rover a due ruote uniti da una cinghia altamente tecnologica, utilizzata anche per fornire energia ai due moduli.

DuAxel è quindi in grado di dividersi nelle sue , e raggiungere così luoghi impervi e inesplorati.  Abbassando il corpo centrale, il rover riesce a sganciare la parte anteriore, che può così rotolare su un singolo asse e diventare molto più agile. In questo modo sarà possibile, ad esempio, esplorare le zone scure nella profondità dei crateri marziani, che potrebbero nascondere tracce d’acqua presente o passata.  Alla grande flessibilità nelle manovre è poi associata un’incredibile autonomia: DuAxel è dotato di una telecamera avanzata per orientarsi sul suolo marziano. Un sofisticato sistema di docking permette infine alle due unità Axel di riagganciarsi, prima di puntare l’obiettivo successivo.

DuAxel è già stato messo alla prova con successo nel deserto del Mojave, in California. La Nasa ha diffuso ieri i promettenti risultati dei primi test – nello stesso giorno in cui l’agenzia statunitense ha raggiunto una pietra miliare per il suo programma di esplorazione marziana, che passa per il ritorno sulla Luna: la firma degli Accordi Artemis con altri 7 paesi, tra cui l’Italia.

L’accordo è stato sottoscritto durante la 71esima edizione dello Iac, il Congresso Astronautico Internazionale quest’anno in versione digitale per l’emergenza Covid, ribattezzato non a caso Cyber Space Edition. Luna e Marte sono stati i grandi protagonisti di questo Iac inedito, che ha confermato l’importanza della cooperazione internazionale e dell’alleanza tra settore pubblico e privato nella nuova corsa allo spazio.

Moltissime le aziende che hanno presentato le loro tecnologie all’avanguardia per la futura esplorazione lunare e marziana. Tra queste Airbus, che nei suoi stabilimenti ha messo a punto il Mars yard per simulare il percorso dei rover su Marte, e che quest’anno si è aggiudicato l’Industry Award della Federazione Astronomica Internazionale, consegnata ieri – virtualmente, s’intende – allo Iac, oggi giunto alla sua giornata conclusiva.

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica freelance appassionata di clima, ambiente, osservazione della Terra e astronomia. Ha una laurea in filosofia e un master in comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste. Collabora con la società di comunicazione della scienza formicablu ed è co-fondatrice di Facta.eu, centro no profit che applica il metodo scientifico al giornalismo. Dal 2015 collabora con Global Science, convinta che lo spazio sia un punto di vista privilegiato per comprendere meglio il nostro pianeta.