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Le radiazioni sulla Luna

Una nuova ricerca, pubblicata sulla rivista Science Advances, ha misurato i livelli di radiazioni presenti sulla Luna. Nel 2024 l’umanità tornerà sulla superficie lunare e, come i loro predecessori dell’Apollo, la prima donna e il prossimo uomo che calpesteranno il suolo del nostro satellite, dovranno proteggersi dalle radiazioni. 

Le prime misurazioni sui livelli di radiazioni presenti sulla Luna sono state effettuate da un team di scienziati internazionale utilizzando il Lunar lander neutron and dosimetry (Lnd), sviluppato e costruito dall’Università di Kiel, che si trova a bordo del lander cinese Chang’e-4, atterrato sul lato nascosto della Luna il 3 gennaio 2019.

Gli scienziati, analizzando i dati trasmessi, hanno registrato una tasso di dose equivalente di radiazioni di circa 60 microsievert all’ora, oltre 200 volte superiore a quello presente sulla Terra. Sarà quindi necessario proteggere gli astronauti che passeranno del tempo sulla Luna da queste radiazioni. «Noi umani non siamo fatti per resistere alle radiazioni spaziali. Tuttavia, gli astronauti possono e devono proteggersi il più possibile durante i soggiorni più lunghi sulla Luna, una delle possibili protezioni consiste nel ricoprire il loro habitat con uno spesso strato di suolo lunare», ha spiegato Wimmer-Schweingruber, uno degli autori dello studio.

I risultati di questa ricerca saranno importanti anche per i prossimi viaggi verso Marte. La Luna, infatti al contrario della Terra, non ha a protezione né un campo magnetico né un’atmosferacondizioni simili a quelle che dovranno affrontare gli astronauti nello spazio interplanetario. 

Immagine in evidenza: lander Chang’e-4 con a bordo lo strumento Lnd

Francesca Cherubini: