X
    Categories: cosmo

Ganimede, per metà cratere

Ganimede ripreso dallo strumento JIRAM a bordo di Juno: è parzialmente visibile la zona del polo nord e la faccia illuminata della luna gioviana. All'immagine originale è stata sovrapposta artificialmente la griglia che indica la posizione dei paralleli e meridiani del corpo celeste. La linea più spessa indica il meridiano zero, gli altri sono tracciati con una separazione di 30° di longitudine. I paralleli invece hanno una spaziatura di 10°. Crediti: NASA/JPL/JIRAM team

I ricercatori della Kobe University e del National Institute of Technology, Oshima College, hanno studiato l’orientamento e la distribuzione delle antiche depressioni tettoniche sulla luna di Giove Ganimede attraverso una rianalisi dettagliata delle immagini raccolte dalle sonde negli anni.

Gli avvallamenti sembrano essere distribuiti concentricamente su quasi tutta la superficie di Ganimede, indicando che possono essere parte di un gigantesco cratere. Se è così, questa è la più grande struttura di impatto finora identificata nel sistema solare.

Il gruppo di ricerca ha rianalizzato in modo completo i dati dell’immagine di Ganimede ottenuti dalle navicelle spaziali Voyager 1, Voyager 2 e Galileo della NASA. I risultati hanno rivelato che quasi tutti questi solchi sembrano essere disposti in anelli concentrici attorno a un unico punto, indicando che questa struttura potrebbe essere i resti di un gigantesco cratere. L’estensione radiale delle strutture a più tracce misurata lungo la superficie di Ganimede è di 7.800 km. Per fare un confronto, la circonferenza media di Ganimede è di soli 16.530 km. Se corretto, questo è il più grande cratere identificato nel sistema solare. Il precedente record, con un raggio di 1.900 km, è su Callisto, un’altra luna gioviana.

Sulla base di una simulazione al computer condotta utilizzando “PC Cluster” presso l’Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone (NAOJ), il team ipotizza che il cratere gigante di Ganimede potrebbe essere il risultato dell’impatto di un asteroide con un raggio di 150 km che viaggiava a 20 km al secondo.

«La missione Juice (Jupiter Icy Moon Explorer) dell’Agenzia spaziale europea – commenta Il ricercatore capo Naoyuki Hirata – il cui lancio è previsto nel 2022, esaminerà Giove e le sue lune, incluso Ganimede, con strumenti come il GAnymede Laser Altimeter (Gala ) che NAOJ sta aiutando a sviluppare e ad acquisire spettrografi. Gala è sviluppato principalmente dal Centro aerospaziale tedesco in collaborazione con istituti in Svizzera, Spagna e Giappone, tra cui Jaxa, Chiba Institute of Technology, Osaka University e Naoj. Ci auguriamo che Juice confermerà i risultati di questo studio e migliorerà ulteriormente la nostra comprensione della formazione e dell’evoluzione delle lune di Giove».

Francesco Rea: Giornalista professionista dal 1994 ha lavorato per diverse testate nazionali, stampa, radio e video, oltre che per alcune istituzioni politiche. Laureato in lettere, indirizzo storia contemporanea, da oltre venti anni lavora alla comunicazione di istituti scientifici, legati allo spazio e all'astrofisica spaziale. La matematica resta comunque un elemento oscuro e la foto è di dieci anni e 15 chili addietro