X
    Categories: cosmo

L’asimmetria che potrebbe svelare uno dei misteri dell’Universo

Un team di ricercatori guidato dall’Università dell’Est Angila ha scoperto un’insolita pulsar, nota come PSR J1913 + 1102. La pulsar fa parte di un sistema binario, è quindi coinvolta in una stretta orbita con un’altra stella di neutroni. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Nature ed è stata effettuata utilizzando il radiotelescopio Arecibo a Puerto Rico.

La coppia appena scoperta ha una caratteristica insolita. Infatti le masse delle due stelle di neutroni del sistema sono diverse, una è molto più grande dell’altra, creando così un sistema asimmetrico.

Sappiamo che le stelle di neutroni sono i resti stellari di una supernova, sono costituite da una materia molto densa, la più densa delle materie conosciute.

Secondo lo studio, nell’arco di circa 500 milioni di anni le due stelle di neutroni si scontreranno rilasciando una sorprendente quantità di energia sotto forma di onde gravitazionali e luce.

 I ricercatori ritengono che la fusione di queste stelle di neutroni fornirà indizi sui misteri ancora irrisolti dell’astrofisica e potrà aiutare a determinare, in maniera più accurata, il tasso di espansione dell’Universo, noto come costante di Hubble.

Secondo gli autori dello studio questa questa coppia asimmetrica potrebbe essere paragonabile a quella che dette vita all’onda gravitazionale catturata  dagli scienziati delle collaborazioni Ligo e Virgo nel 2017,  una fusione di due stelle di neutroni che aveva causato increspature delle onde gravitazionali attraverso il tessuto dello spazio-tempo, come previsto da Albert Einstein oltre un secolo fa». L’evento è conosciuto come GW170817, osservato anche nelle diverse onde elettromagnetiche, fu identificato in una galassia a 130 milioni di anni luce dalla nostra. 

Questo evento ha confermato che i brevi lampi di raggi gamma erano dovuti alla fusione di due stelle di neutroni, inoltre si ritiene che proprio questi eventi siano all’origine della creazione degli elementi più pesanti dell’Universo, come l’oro.

L’energia sprigionata dalla fusione delle stelle di neutroni in una frazione di secondo è enorme ed è quindi coerente con quanto osservato in GW170817. Ciò che però non fa quadrare i conti agli scienziati è la grande quantità di materia espulsa dalla fusione e dalla luminosità associate a questo evento.

Finora si è ipotizzato che le stelle di neutroni bloccate in un sistema binario, avessero massa molto simile. «La nostra nuova scoperta modifica questi presupposti. Abbiamo scoperto un sistema binario contenente due stelle di neutroni con masse molto diverse» ha affermato il primo autore dello studio Robert Ferdman «poiché in questo caso una stella di neutroni è significativamente più grande, la sua influenza gravitazionale distorcerà la forma della sua stella compagna – togliendo grandi quantità di materia appena prima che si fondano e potenzialmente potrebbe distruggerla del tutto».

Questa disparità di grandezza nelle masse delle stelle di neutroni coinvolte potrebbe determinare una maggiore emissione rispetto ai sistemi dove le masse sono simili; «Sebbene GW170817 possa essere spiegato da altre teorie, possiamo confermare che un sistema di stelle di neutroni con masse significativamente diverse, simile al sistema PSR J1913 + 1102, è una spiegazione molto plausibile» ha spiegato Ferdman.

Per il coautore Paul Freire del Max Planck Institute for Radio Astronomy di Bonn, in Germania, grazie a questa scoperta si potranno ottenere degli indizi sulla materia esotica che compone l’interno delle stelle di neutroni. 

Francesca Cherubini: