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Il ritorno di Vega

Vega è pronto a riprendere il volo. E in grande stile: nella notte tra il 18 e il 19 giugno il razzo europeo inaugurerà un sistema di lancio nuovo di zecca. Si tratta del cosiddetto Small Spacecraft Mission Service (SSMS) dell’Agenzia spaziale europea, servizio per il lancio di piccoli satelliti.

Una tecnologia all’avanguardia, che permetterà di inaugurare una sorta di rocket sharing – versione spaziale dell’ormai affermato car sharing. In questo modo un numero elevato di cubesat potrà essere trasportato utilizzando la stessa piattaforma, con un notevole abbattimento dei costi.

I cubesat sono nanosatelliti poco più grandi di una scatola da scarpe e sempre più utilizzati nel settore spaziale per le telecomunicazioni e l’osservazione della Terra. Fino ad oggi, il lancio di questi piccoli satelliti dipendeva per lo più dai cosiddetti passaggi piggyback, ovvero legati al lancio di un satellite principale. Ma la disponibilità era spesso limitata, e la domanda di cubesat stava iniziando a superare l’offerta di spazio sui lanciatori.

Per questo negli ultimi anni diverse aziende in collaborazione con le agenzie spaziali hanno messo a punto programmi che offrono a società terze la possibilità di inviare in orbita satelliti di piccole dimensioni. Arrivando persino a sistemi di prenotazione online per un passaggio sul prossimo razzo, come offre il programma SmallSat di SpaceX. L’azienda di Elon Musk, che ha appena inviato altri 58 satelliti della rete Starlink, è anche quella che punta a rendere lanci di piccoli satelliti un’operazione di routine, con l’obiettivo di arrivare a due liftoff al mese.

Il sistema di lancio SSMS dell’Esa è la risposta europea a questa crescente richiesta di voli low cost per satelliti di piccola taglia.

«Il mercato dei piccoli satelliti sta crescendo. L’Europa può avere un ruolo crescente e solido – commenta Fabio Caramelli dell’Esa, project manager e ideatore del sistema SSMS – nel momento in cui riusciremo a mantenere uno standard qualitativo ma anche competitivo dal punto di vista economico. Puntiamo a standardizzare sempre di più le missioni di lancio di piccoli satelliti».

Con la missione di giovedì, nome in codice VV16, Vega torna a volare dopo quasi un anno di fermo dovuto inizialmente al guasto dello scorso luglio e poi alla pandemia del Covid-19. L’incidente, avvenuto comunque dopo 14 successi consecutivi dal 2012 al 2019, è stato ricostruito dalla commissione d’inchiesta indipendente istituita da Esa e Arianspace.

Ora il razzo europeo è pronto ad andare oltre, dando il via a una nuova era del trasporto di cubesat. La missione, afferma infatti l’Esa, sarà la prima interamente dedicata ai piccoli satelliti in rideshare, trasportati condividendo appunto lo stesso vettore. Il liftoff del lanciatore Vega avverrà dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guiana francese, quando in Italia saranno le 3:51 di notte. Il razzo porterà in orbita contemporaneamente 53 satelliti per 8 paesi europei.

Massimizzare il numero di satelliti su ciascun lancio Vega riduce il costo per ogni cliente che decide di partecipare alla formula rideshare. SSMS ottimizza lo spazio disponibile grazie a una progettazione modulare, che usa una tecnologia a pannelli “sandwich” in alluminio ricoperti da fibra di carbonio. Questo rende la piattaforma al tempo stesso leggera e rigida. Le aziende Bercella in Italia e Sab Aerospace in Repubblica Ceca hanno progettato e realizzato questo dispenser modulare per Avio, l’azienda italiana che ha ideato, progettato e realizzato il lanciatore Vega, entrato poi a far parte della famiglia dei lanciatori dell’Esa.

«Dal punto di vista tecnologico – continua Fabio Caramelli – la parola chiave è semplificazione: la sfida di SSMS è gestire un altissimo numero di comandi e requisiti con un sistema veloce ed efficiente».

Il sistema SSMS è anche molto flessibile. Può ospitare qualsiasi combinazione dagli 0,2 Kg dei cubesat ai 500 Kg dei mini-satelliti, organizzando lo spazio disponibile a seconda delle esigenze.

Per VV16 il team di Vega utilizzerà una configurazione chiamata Flexi-3, del peso complessivo di 330 Kg.  Una volta nello spazio, il dispenser SSMS rilascerà i satelliti a bordo seguendo una sequenza coordinata, a circa 500 Km sopra alla Terra.

E in attesa del ritorno di Vega, lo sguardo è già rivolto al futuro. «Da un punto di vista industriale e commerciale – conclude Fabio Caramelli – SSMS è ormai parte integrante del pacchetto dei prodotti di Vega. Dal punto di vista tecnologico e di sviluppo stiamo ora passando in una fase successiva, lavorando sul sistema di SSMS che volerà su Vega C».

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica