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L’atmosfera bollente di Kelt-9b

Kelt-9b è un mondo estremo. Con le sue temperature che sfiorano i 4200 gradi è il gioviano più caldo mai scoperto finora. Il pianeta, distante 650 anni luce dal Sole, orbita a sole 0,035 unità astronomiche dalla sua stella di tipo A o B che sfreccia attorno ad esso in soli 1,5 giorni. L’esopianeta è stato oggetto di uno studio condotto da un team di ricercatori della Cornell University pubblicato sull’ultimo numero di Astrophysical Journal Letters.

Lo studio delle atmosfere degli esopianeti è fondamentale per scoprire di più sui loro climi, sull’evoluzione e persino sulla loro abitabilità. Quando un pianeta passa davanti ala sua stella madre possiamo osservare per un breve arco temporale la luce della stella che filtra attraverso l’atmosfera per poterne analizzare le proprietà.

L’intensa radiazione che bombarda Kelt-9b ionizza gli elementi metallici  presenti nell’atmosfera e potrebbe gonfiare l’involucro di idrogeno causandone la dispersione nello spazio. Le particolari condizioni dell’atmosfera di Kelt sono state analizzate con lo spettrografo a doppia risoluzione Carmenes installato sul telescopio dell’Osservatorio di Calar Alto in Spagna.

Durante le analisi dei dati gli astronomi hanno individuato alcune linee di assorbimento che indicano la presenza di calcio ionizzato (Ca II)  negli spettri atmosferici del pianeta. Si tratta della seconda rilevazione di questo tipo di elemento nell’atmosfera di un gioivano caldo. Gli scienziati inoltre hanno anche osservato una linea  di assorbimento dell’idrogeno H-alfa (Hα) che conferma l’esistenza di un involucro di idrogeno molto esteso che circonda il pianeta.

Grazie alla creazione di  appositi modelli gli astronomi sono stati in grado di identificare alcune caratteristiche di questi spettri e a capire dove questi elementi sono presenti. Le linee di Ca II  sono state individuate  un’altitudine da 1,32 a 1,40 volte il raggio del pianeta mentre quelle H-alfa a 1,44 volte. 

Una volta messe insieme queste linee fungono da termometri atmosferici e forniscono un quadro del profilo della temperatura di Kelt-9b e della quantità di energia che entra ed esce dalla sua atmosfera. I risultati mostrano l’efficacia degli spettrografi a doppia risoluzione nell’individuazione delle caratteristiche della luce stellare filtrata dall’atmosfera di un mondo lontano.

Fulvia Croci: Giornalista