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Anche le nane bianche fanno le onde

Non solo i buchi neri, ma anche le stelle di neutroni possono emettere le onde gravitazionali predette da Einstein e confermate nel 2016, anno del centenario della sua relatività generale. Questa scoperta ha cambiato il modo di osservare il cosmo, e ha dato vita alla moderna astronomia multimessaggera.

Oggi a questo quadro si aggiunge un nuovo, possibile tassello: non solo i buchi neri, non solo le stelle di neutroni, ma anche le nane bianche potrebbero produrre onde gravitazionali. Le nane bianche sono ciò che rimane di stelle come il nostro Sole una volta finito il carburante che le alimenta. Secondo gli scienziati questi oggetti celesti si presentano in sistema binari. E applicando la relatività einsteiniana, l’energia prodotta da questi sistemi binari dovrebbe essere sufficiente a generare le increspature dello spaziotempo note come onde gravitazionali.

Un nuovo studio afferma che, ancora una volta, Einstein aveva ragione. Un team di ricerca del Centro di Astrofisica di Harvard ha identificato per la prima volta un sistema di nane bianche – nome in codice J2322+0509 – che potrebbe essere una fonte di onde gravitazionali. Il sistema ha un periodo orbitale di soli 20 minuti, molto più rapido di quasi tutte le coppie di nane bianche scovate fino ad oggi. E forse è proprio questa velocità una delle caratteristiche responsabili dell’emissione di onde.

Questa ipotesi sembra attualmente confermata dai modelli teorici ma il vero banco di prova, affermano gli scienziati, sarà l’interferometro spaziale Lisa. La futura missione Esa, il cui lancio è attualmente previsto nel 2034, andrà infatti a caccia delle onde gravitazionali generate da sistemi binari nella nostra galassia.

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica