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Fulmini e pulsar, ecco la settimana spaziale sulla Iss

Pulsar e fulmini sono protagonisti di questo fine settimana spaziale a bordo della Iss grazie alle osservazioni di due strumenti, Nicer e Asim. Il Neutron Star Interior Explorer (Nicer), un telescopio a raggi X ideato dalla Nasa, ha ridisegnato l’immagine di J0030, una pulsar situata in una regione isolata dello spazio a 1.100 anni luce di distanza, nella costellazione dei Pesci. Nel dettaglio, i ricercatori Nasa hanno scoperto che la pulsar è più massiccia e più larga più precisamente misura 1,3 volte la massa del Sole e 26 chilometri in larghezza.

Lo strumento ha inoltre rivelato che le forme e le posizioni dei punti caldi sulla sua superficie sono molto più particolari di quanto ipotizzato in precedenza. Nicer è stato il primo a mappare queste caratteristiche di superficie individuando tre punti caldi tutti situati nell’emisfero meridionale della pulsar.

Gli scienziati stanno ancora cercando di capire come mai questi punti sono collocati tutti in un unico emisfero: al momento ciò che risulta chiaro è che i campi magnetici delle pulsar sono molto più complessi del tradizionale modello a due poli largamente condiviso dalla comunità scientifica. Il lavoro di Nicer è solo agli inizi e nel futuro i ricercatori saranno in grado di decifrare lo stato della materia all’interno dei nuclei delle stelle di neutroni, schiacciata da enormi pressioni che non possono essere replicate nei laboratori sulla Terra.

Mentre Nicer svela le caratteristiche inedite delle pulsar, un altro strumento si sta dando da fare nel laboratorio Columbus, il segmento europeo della stazione, il l. Stiamo parlando di Asim l’Atmosphere – Space Interactions Monitor uno strumento targato Esa, che  sta rivelando dettagli sui misteriosi Tgf  (terrestrial gamma-ray flash): lampi di raggi gamma che hanno origine al di sopra delle nubi temporalesche.

Lo strumento Asim a bordo della Iss

Nello specifico Asim, è riuscito ad individuare quando i tgf hanno origine, dalla sua posizione privilegiata a bordo della Iss. Nel settembre 2018, durante una tempesta,  Asim ha rilevato alcuni elve ovvero Emission of Light and Very Low Frequency perturbations due to Electromagnetic Pulse Sources.  Gli scienziati hanno analizzato in seguito circa 100 diversi temporali durante i quali si sono verificati i lampi raggi gamma terrestri e hanno scoperto che essi con molta probabilità vengono prodotti prima dei fulmini.

Tutto questo è stato possibile grazie all’attento monitoraggio di Asim e dei suoi sensori ottici con frequenza molto elevata, circa 10000 volte al secondo. La possibilità di combinare simultaneamente osservazioni nella bande della luce visibile, dei raggi gamma e ultravioletta, permetterà di saperne di più su questi fenomeni ancora quasi del tutto avvolti dal mistero.

Fulvia Croci: Giornalista