Per il salto verso Marte la Nasa mette a punto addestramenti e tecnologie inedite. La palestra ideale per prepararsi al viaggio è la Stazione Spaziale Internazionale. Con l’esperienza ventennale e una manciata di modifiche la Iss si presta al tirocinio per le missioni umane che andranno sul Pianeta Rosso negli anni 2030. Un team multidisciplinare guidato dalla chief scientist della Nasa Julie Robinson ha individuato almeno 4 step che possono spianare il percorso della Nasa verso Marte.
Secondo atto, avere il controllo della pianificazione. ”Dobbiamo avere la nostra navicella” spiega Robinson. Finché la Nasa dipenderà dalla capsula spaziale russa Soyuz per il trasporto degli astronauti sulla Iss, controllare il programma dell’equipaggio sarà complesso. Si attende quindi la disponibilità di un veicolo privato come SpaceX’s Crew Dragon e Boeing Cst-100 Starliner per verificare lo stato fisico e le capacità degli astronauti dopo un volo spaziale di lunga durata. Cosa sarà in grado di fare un equipaggio appena sbarcato su Marte? Avrà buone abilità motorie per le operazioni necessarie? Nel 2022 la Nasa potrebbe condurre test approfonditi su questo aspetto, con atterraggi sulla terra ferma, anziché in mare, con veicoli privati.
Terzo punto, maggiore autosufficienza. In caso di emergenze che si verrebbero a verificare su un altro corpo celeste, i ritardi nei contatti con i centri di controllo potrebbero essere fatali. Per sviluppare l’autonomia la Nasa prevede una simulazione di emergenza medica sulla ISS la prossima primavera. Successivamente farà un esperimento relativo ai ritardi nelle comunicazioni.