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In un meteorite un pezzo di storia del Sistema solare

Una nuova analisi del meteorite Yamato-793261, trovato in Giappone alla fine degli anni ’70, fornisce preziosi indizi sull’evoluzione del nostro sistema planetario. I risultati su Pnas

Giulia Bonelli 24 agosto 2018

Studiare in laboratorio la composizione chimica di un piccolo minerale per arrivare ad ampliare la nostra conoscenza sul sistema planetario in cui viviamo. È quanto ha fatto un team di ricerca coordinato dall’Università di Waseda, in Giappone, che ha scoperto nuovi indizi sulla nascita ed evoluzione del Sole a partire dall’analisi di frammenti di quarzo di silice in un meteorite primitivo. Si tratta di Yamato-793261 (abbreviato Y-793261), una condrite carbonacea trovata nei ghiacci vicino al monte Yamato nel 1979 durante la ventesima spedizione antartica giapponese.

Secondo il nuovo studio, pubblicato su Proceeding of the National Academy of Sciences of the United States of America (Pnas), questo meteorite sarebbe il primo a presentare prove dirette di condensazione di silice all’interno del nostro disco protoplanetario solare. “Il grado di cristallinità della materia organica in Y-793261 – dice Jay Fagan, geochimico dell’Università di Waseda e co-autore dell’articolo –  mostra che il meteorite non è stato sottoposto a metamorfismo termico. Ciò conferma che conserva minerali e strutture della sua origine nebulare, fornendoci nuove informazioni sul giovane Sistema solare”.

Il quarzo di silice trovato intrappolato in Y-793261 si è dunque probabilmente mantenuto per miliardi di anni, confermando così la presenza di questo ingrediente anche nel passato del nostro sistema planetario. Precedenti osservazioni spettroscopriche a infrarossi avevano già ipotizzato l’esistenza di silice in alcune stelle appena formate, ma la ‘firma’ di questo elemento non era mai stata trovata in maniera diretta. La conferma arriva adesso da questo meteorite primitivo, che in base allo studio su Pnas contiene, oltre al quarzo, anche minerali ultrarefrattari di scandio e zirconio. “Tale varietà di minerali – conclude Fagan –  implica che questo oggetto si sia condensato dal gas nebulare alla forma solida in un ampio intervallo di temperature, approssimativamente tra 1500 e 900° C. Questo meteorite è il primo del suo genere a essere trovato nel nostro Sistema solare.”

Il meteorite primitivo Y-793261 (Università di Waseda)

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica