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    Categorie: cosmo

Esopianeti al potassio

C’è aria di potassio su due mondi distanti simili a Giove. Un team di astronomi guidato dall’Istituto Leibniz di Astrofisica di Potsdam ha rilevato questo elemento chimico nell’atmosfera dei due esopianeti HD189733b e HD209458b, grazie alla spettroscopia ad alta risoluzione.

Fin dalle prime previsioni teoriche di 20 anni fa gli scienziati si aspettavano di trovare potassio e sodio attorno ai cosiddetti gioviani caldi. Come suggerisce il nome questi pianeti assomigliano a Giove, ma sono fuori dal Sistema solare e al contrario del nostro gigante gassoso orbitano vicinissimi alla loro stella madre. Sono mediamente otto volte più prossimi alla superficie del loro astro rispetto alla distanza Mercurio-Sole: caratteristica che spiega la loro elevatissima temperatura, da cui l’aggettivo “caldo”. Un altro segno particolare che accomuna l’identikit degli hot Jupiter ad oggi conosciuti è la loro massa, che di solito è circa il 20% in meno rispetto a Giove. Mentre il sodio è stato da subito rilevato nei gioviani caldi con osservazioni ad alta risoluzione, il potassio non era ancora stato osservato in maniera diretta.

Ora i ricercatori ci sono riusciti, utilizzando la tecnologia del Potsdam Echelle Polarimetric and Spectroscopic Instrument (Pepsi) installato sul Large Binocular Telescope in Arizona.  La tecnica applicata è chiamata spettroscopia di trasmissione e sfrutta il passaggio dell’esopianeta davanti alla stella madre.

«Abbiamo preso una serie temporale di spettri di luce durante il transito – spiega Engin Keles, leader dello studio – e abbiamo confrontato la loro profondità di assorbimento. Durante il transito abbiamo rilevato la firma del potassio, che come previsto è scomparsa prima e dopo il transito: questo indica che l’assorbimento è indotto dall’atmosfera planetaria».

I risultati, pubblicati su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society: Letters, permetteranno di mettere finalmente a confronto i segnali di assorbimento del potassio e del sodio, scoprendo qualcosa in più sulla formazione dei giganti gassosi distanti.

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica freelance appassionata di clima, ambiente, osservazione della Terra e astronomia. Ha una laurea in filosofia e un master in comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste. Collabora con la società di comunicazione della scienza formicablu ed è co-fondatrice di Facta.eu, centro no profit che applica il metodo scientifico al giornalismo. Dal 2015 collabora con Global Science, convinta che lo spazio sia un punto di vista privilegiato per comprendere meglio il nostro pianeta.