Laghi piccoli ma incredibilmente profondi incastonati in un panorama collinare e alimentati da abbondanti piogge. Sembrerebbe la descrizione di un paesaggio terrestre, se non fosse che il liquido che forma questi bacini non è acqua, ma metano. Ci troviamo sulla più grande luna di Saturno, Titano, dove un team internazionale di ricerca ha trovato la prima conferma della profondità di questi laghi di idrocarburi: oltre 100 metri, ben più di quanto si pensasse. La massiccia presenza di metano nei più grandi mari del nord era già nota agli scienziati, ma trovare laghi più piccoli riempiti principalmente di metano è stata una sorpresa.
I risultati sono stati ottenuti grazie all’analisi dei dati ottenuti da Cassini durante il suo ultimo sorvolo del satellite saturniano, avvenuto nel 2017. La sonda Nasa-Esa-Asi ha permesso anche di comprendere meglio il meccanismo con cui il metano liquido precipita, evapora e penetra attraverso la superficie di Titano.
Ed è qui che emerge la somiglianza principale con il nostro pianeta: il ciclo idrologico di Titano funziona in modo simile a quello terrestre, ma invece dell’acqua che evapora dai mari, formando nuvole e pioggia, qui si trova metano ed etano in forma liquida e gassosa. Studiare questo sistema idrologico è importante perché, secondo alcuni esperti, potrebbe aver favorito lo sviluppo di forme di vita primordiale su Titano.