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Una galassia in avvicinamento per Hubble

Messier 90 vista da Hubble (Credits: Nasa)

È stata scoperta nel 1781 da Charles Messier, si trova nella costellazione della Vergine a circa 60 milioni di anni luce dalla Via Lattea e si sta spostando verso di essa: protagonista di un collage di scatti di Hubble è la galassia a spirale Messier 90, tenuta sotto controllo dagli astronomi proprio per il suo inusuale movimento. Messier 90, che fa parte del vasto Cluster della Vergine (popolato da oltre 1200 galassie), è caratterizzata da un fenomeno definito ‘blueshift’ (spostamento verso il blu), rivelato dal suo spettro: la galassia, nel suo movimento, comprime le lunghezze d’onda della sua luce, provocando un incremento nella frequenza di essa e uno spostamento verso la parte blu dello spettro.

In pratica, Messier 90 si muove in direzione opposta alla grande maggioranza delle sue compagne, il cui spettro presenta invece il fenomeno del ‘redshift’ (spostamento verso il rosso): in questo caso, a causa dell’espansione dell’Universo, le galassie si stanno allontanando dalla Via Lattea e la loro luce si sposta vero l’area rossa dello spettro. Gli astronomi ritengono che il blueshift sia dovuto all’influenza esercitata dal Cluster della Vergine: la massa colossale dell’ammasso spingerebbe le galassie a raggiungere velocità elevate su orbite bizzarre, facendole incamminare su percorsi che, gradualmente, le spingono sia verso la Via Lattea che lontano da essa. Il grande ammasso si sta distanziando dalla nostra galassia, ma alcune delle sue ‘residenti’, come Messier 90, si stanno muovendo ancor più velocemente dell’intero cluster e appaiono dirigersi verso di noi.

La foto di Messier 90 è stata realizzata combinando le osservazioni all’infrarosso, all’ultravioletto e alla luce visibile effettuate da Wfpc2 (Wide Field and Planetary Camera 2), la fotocamera che il telescopio Nasa-Esa ha utilizzato dal 1994 al 2010. Le immagini create con questo strumento presentano un angolo che ricorda una scala: questa peculiarità si deve al fatto che la Wfpc2 aveva quattro rilevatori di luce con campi visivi sovrapposti; uno di essi era in grado di ottenere un ingrandimento maggiore rispetto agli altri tre. Quando le immagini vengono riunite in una sola, quella con l’ingrandimento dev’essere necessariamente ridotta e questo produce la ‘scala’. Messier 90, classificata anche come NGC 4569, fa parte di uno specifico album che Hubble ha dedicato a 96 oggetti celesti presenti nel catalogo compilato da Charles Messier.

Valeria Guarnieri: Nata in tempo utile per vivere sin dall'inizio il fenomeno Star Wars, lavora in ASI dal 2000 e dal 2011 si occupa di comunicazione web presso l'Unità Multimedia dell'ente. Dedica la maggior parte del tempo libero alla montagna, suo grande amore.