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    Categorie: cosmo

Cassini, missione da record

È andato oggi in scena lo spettacolare epilogo di una delle più famose e longeve missioni di esplorazione del nostro sistema planetario. Cassini, la sonda Nasa-Esa-Asi rimasta in orbita intorno a Saturno per oltre 13 anni, è giunta all’attesissimo Grand Finale.

Una conclusione degna della sua storia: tutti i numeri di Cassini indicano che si è trattata di una vera e propria impresa da record.

Cominciata nel 1997, la missione Cassini-Huygens ha raggiunto Saturno dopo 7 anni di viaggio, durante i quali ha percorso oltre 3.5 miliardi di chilometri, poi raddoppiati nel corso della sua vita attorno al pianeta ad anelli.

Alla vigilia di Natale del 2004 il lander Huygens si è staccato dalla sonda principale per dirigersi verso Titano, il più grande satellite di Saturno, e arrivare in seguito a sfiorare Encelado.

Da allora è iniziata un’intensa attività, che ha reso Cassini-Huygens la missione dei primati dell’esplorazione di uno dei sistemi planetari più complessi del nostro Sistema solare.

Ma ecco alcuni dei numeri che hanno costruito la spettacolare storia della sonda:

  • 7.9 miliardi di chilometri percorsi in totale
  • 2.5 milioni di comandi eseguiti
  • 294 orbite completate
  • 635 GB di dati raccolti
  • 27 nazioni coinvolte nella missione
  • Quasi 4.000 articoli scientifici pubblicati a partire dai dati raccolti
  • 6 lune di Saturno scoperte
  • 162 flyby delle lune
  • oltre 453.000 fotografie scattate
  • 22 ‘tuffi’ tra gli anelli di Saturno

 

Alle 13:55 sui monitor del Jet Propulsion Laboratory il segnale di Cassini si è spento, decretando la fine di una gloriosa carriera.

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica freelance appassionata di clima, ambiente, osservazione della Terra e astronomia. Ha una laurea in filosofia e un master in comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste. Collabora con la società di comunicazione della scienza formicablu ed è co-fondatrice di Facta.eu, centro no profit che applica il metodo scientifico al giornalismo. Dal 2015 collabora con Global Science, convinta che lo spazio sia un punto di vista privilegiato per comprendere meglio il nostro pianeta.