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Muse, uno sguardo nelle profondità della Fornace

L'Ultra Deep Field di Hubble visto dallo strumento Muse

Un team di astronomi ha realizzato la più profonda survey spettroscopica di sempre con lo strumento Muse installato sul Very Large Telescope dell’ESO in Cile. I ricercatori si  sono focalizzati sull’Hubble Ultra Deep Field, misurando distanza e proprietà di 1600 galassie molto deboli, tra cui 72 galassie che non erano mai state viste prima, neppure dallo stesso Hubble. L’abbondanza di informazioni permette agli astronomi di studiare in modo più approfondito la  formazione stellare nell’Universo primordiale e consente loro di studiare i moti e altre proprietà delle galassie più longeve  grazie alle capacità spettroscopiche uniche di Muse. Il gruppo che si occupa della survey dell’Hubble Ultra Deep Field,  guidato da Roland Bacon dell’Università di Lione (Cral, Cnrs),  ha usato Muse (Multi Unit Spectroscopic Explorer) per osservare una zona molto studiata nella costellazione australe della Fornace. Lo sforzo ha prodotto le osservazioni spettroscopiche più profonde mai realizzate finora: sono state misurate informazioni spettroscopiche accurate per 1600 galassie, dieci volte più di quanto fosse stato ottenuto nel precedente decennio da vari telescopi da terra.

Le immagini originali dell’Hudf erano osservazioni pionieristiche realizzate dal telescopio spaziale Hubble della Nasa/Esa e pubblicate nel 2004: considerate le più accurate di sempre, hanno rivelato un gran numero  di galassie risalenti a meno di miliardo di anni dopo il Big Bang. Ora, nonostante la profondità delle osservazioni di Hubble, Muse ha – tra gli altri numerosi risultati – rivelato 72 galassie che non erano mai state viste prima in questa minuscola area di cielo. I dati di MUSE forniscono una nuova visione di galassie fioche e molto distanti, osservate com’erano poco dopo l’inizio dell’Universo, circa 13 miliardi di anni fa. Le 72 galassie sono note come emettitrici di Lyman-alfa, la cui luce è concentrata nella riga Lyman-alfa.

Le informazioni in possesso scienziati non sono abbastanza approfondite da riuscire a spiegare il meccanismo di formazione di queste galassie che sembrano brillare luminosamente in questo singolo colore. Poiché Muse disperde la luce nei suoi colori componenti, questi oggetti diventano subito evidenti, mentre sono invisibili nelle immagini dirette profonde come quelle di Hubble. Un altro risultato importante di questo studio è la detezione sistematica di aloni luminosi di idrogeno intorno alle galassie dell’universo primordiale, che ha fornito agli astronomi una nuova e promettente strada per studiare il modo in cui la materia fluisce dentro e fuori le galassie primordiali.

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