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    Categories: cosmo

Alma rivela l’identikit di due giovani galassie

Rappresentazione artistica di una galassia che ruota vorticosamente

Turbolente e circondate da poderosi vortici di gas. Sono queste le caratteristiche di alcune delle galassie che si sono formate per prime nel periodo successivo al Big Bang, i cui energici movimenti sono stati studiati per la prima volta agli albori dell’Universo. Grazie ai dati raccolti dal telescopio Alma dell’Eso un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge è stato in grado di identificare i cluster galattici responsabili della formazione delle stelle nella primissima fase della formazione del cosmo. La luce proveniente da oggetti così distanti richiede tempo per raggiungere la Terra e la capacità di osservare fenomeni lontani miliardi di anni luce da noi permette di guardare indietro nel tempo fino ad arrivare alla formazione delle prime galassie. Sappiamo che il cosmo in quel periodo era permeato di una densa foschia di gas di idrogeno neutro, che rende difficile lo studio delle galassie primordiali con i telescopi ottici.

I ricercatori di Cambridge hanno deciso di utilizzare Alma per osservare due piccole galassie nate circa 800 milioni di anni dopo il Big Bang. Analizzando l’impronta digitale  spettrale della luce infrarossa lontana catturata dal telescopio, gli studiosi sono stati in grado di stabilire la distanza dalle galassie e, per la prima volta, hanno analizzato il movimento interno del gas che ha alimentato la loro crescita. «Fino ad oggi, non siamo mai stati in grado di vedere la formazione delle galassie in modo così dettagliato – ha detto Stefano Carniani co-autore dello studio – e per la prima volta siamo riusciti a misurare il movimento dei gas nelle galassie in un periodo del genere». l gas, si legge nello studio, ruota vorticosamente in queste galassie neonate con un moto che ricorda quello della Via Lattea e di altre galassie più mature.

Nonostante le loro dimensioni contenute, queste galassie sono in grado di contribuire alla formazione di stelle a un tasso molto più alto di altre giovani simili, anche se non non appaiono così ‘caotiche’ come previsto. Nell’universo primordiale, la gravità ha fatto fluire il gas in modo rapido nelle galassie provocando la formazione di nuove stelle: le violente esplosioni delle supernovae hanno reso vorticosi i movimenti del gas. Dato questo quadro generale, gli scienziati si aspettavano che le giovani galassie fossero dinamicamente disordinate, a causa delle esplosioni cui erano soggette ma in realtà esse appaiono ordinate e in grado di crescere piuttosto velocemente, superando le varie tappe che le porteranno ad avere l’aspetto delle galassie mature che osserviamo oggi.

Fulvia Croci: Giornalista