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Partiti i satelliti gemelli per mappare l’acqua terrestre

Il lancio del Falcon 9 con a bordo la missione Grace-Fo

Monitorare dall’alto l’incostante movimento degli oceani del nostro pianeta per tenere sotto controllo il clima terrestre. È l’obiettivo principale della missione Nasa Grace-Fo, partita ieri 22 maggio a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX, che ha condiviso il suo viaggio verso lo spazio con altri cinque satelliti per le telecomunicazioni della costellazione Iridium Next.

Il lancio, avvenuto con successo alle 21:47 italiane dalla base di Vandenberg in California, segna un nuovo successo del vettore parzialmente riciclabile di Elon Musk, che oltre a portare in orbita voli commerciali contribuisce adesso anche alle missioni scientifiche.

Grace-Fo (acronimo si Gravity Recovery and Climate Experiment Follow-On) è composta da due satelliti gemelli che mapperanno i movimenti dell’acqua sulla superficie del pianeta, tenendo sotto controllo l’estensione dei ghiacci, la profondità delle falde sotterranee, l’umidità del suolo e il livello di marilaghi e fiumi. Le stazioni di terra hanno già acquisito il segnale da entrambi i satelliti, a dimostrazione che tutto è andato come previsto. Al momento la coppia di Grace-Fo si trova a circa 490 chilometri di altezza, in un’orbita polare attorno alla Terra di 90 minuti, e viaggiano a una velocità di 7,5 chilometri al secondo.

Nata dalla collaborazione tra la Nasa e il Centro di ricerca per le geoscienze (Gfz) tedesco, la missione è l’erede diretta del progetto di osservazione satellitare della terra Grace, operativo dal 2002 al 2017. “Grace-Fo fornirà un punto di vista unico sulla complessità del nostro pianeta – ha commentato Thomas Zurbuchen, amministratore associato delle missioni scientifiche Nasa – e monitorerà molti aspetti chiave del ciclo d’acqua sulla Terra. I dati raccolti saranno utilizzati in tutto il mondo per migliorare la vita delle persone: da previsioni più precise sull’impatto della siccità, a una migliore gestione dell’acqua proveniente dalle falde acquifere.”

Giulia Bonelli: Giornalista scientifica freelance appassionata di clima, ambiente, osservazione della Terra e astronomia. Ha una laurea in filosofia e un master in comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste. Collabora con la società di comunicazione della scienza formicablu ed è co-fondatrice di Facta.eu, centro no profit che applica il metodo scientifico al giornalismo. Dal 2015 collabora con Global Science, convinta che lo spazio sia un punto di vista privilegiato per comprendere meglio il nostro pianeta.