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I dinosauri sono morti di freddo?

Fossili al museo di scienze naturali di Denver. Crediti Wikipedia CC

Cosa è accaduto esattamente sulla Terra 66 milioni di anni fa, dopo la caduta del grande meteorite di Chicxulub? Come è cambiato il clima sul pianeta? Un nuovo studio apparso su Geophysical Research Letter ha indagato sugli eventi innescati dall’impatto che avrebbe portato all’estinzione del 75 percento delle specie vegetali e animali, dinosauri inclusi. Secondo il team le quantità di zolfo immesso nell’atmosfera sono state molto più alte di quanto ritenuto finora, con importanti effetti sul clima. I ricercatori sono riusciti ad effettuare una stima precisa della quantità di zolfo gassoso e anidride carbonica rilasciati nell’atmosfera terrestre dalle rocce vaporizzate subito dopo l’evento di Chicxulub. I nuovi dati suggeriscono che la quantità di zolfo immessa nell’aria sia stata tre volte superiore rispetto a quanto teorizzato dai modelli precedenti. Se i calcoli sono corretti, la Terra potrebbe aver vissuto un periodo molto più freddo più e per più tempo di quanto ipotizzato in passato.

La dinamica del cataclisma è nota: circa 66 milioni di anni fa un asteroide dal diametro di 12 chilometri cadde in quella che attualmente è la penisola dello Yucatan, nel Golfo del Messico. L’impatto ebbe conseguenze globali, portando in atmosfera enormi quantità di polvere, zolfo e anidride carbonica che si condensarono in dense nubi impedendo il passaggio della luce solare e riducendo drasticamente la temperatura della Terra. Secondo il nuovo studio l’impatto avrebbe causato il rilascio nell’atmosfera di circa 325 gigatoni di zolfo e 425 gigatoni di anidride carbonica, con un rapporto tra i due gas non troppo dissimile. Una stima che si distacca molto da quella calcolata in uno studio precedente, in cui si ipotizzava l’espulsione di 100 gigatoni di zolfo e 1.400 gigatoni di anidride carbonica. Sulla base di queste proiezioni gli scienziati avevano calcolato una diminuzione della temperatura media dell’aria di 26 gradi centigradi, che sarebbe durata per tre anni dopo l’impatto.

Sebbene i ricercatori non abbiano ancora calcolato i valori che le temperature potrebbero aver raggiunto sulla base dei nuovi calcoli, ritengono che il rilascio di così alta quantità di zolfo abbia svolto un ruolo chiave nel processo di estinzione. Lo zolfo sotto forma di gas avrebbe bloccato una notevole quantità di luce solare, rendendo il clima estremamente freddo per molti e molti anni. La mancanza di luce solare e i cambiamenti nella circolazione dell’oceano avrebbero devastato anche la vita delle piante e della biosfera marina. Il rilascio di anidride carbonica, che certamente ha portato ad un certo riscaldamento a lungo termine del clima, potrebbe quindi avere avuto una influenza minore rispetto all’effetto di raffreddamento causato dalla nuvola di zolfo.

Manuela Proietti: Giornalista, photo- e videographer. Dal 2009 coordina i progetti editoriali dell'Agenzia spaziale italiana. Ha lavorato per l'Agenzia Dire e scritto per La Stampa