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Nasa, ancora nessun contatto con la sonda spaziale Maven

Da oggi Marte sarà inosservabile da Terra a causa della congiunzione solare obbligando Nasa a sospendere i tentativi di tracciamento della sonda Maven fino al 16 gennaio

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Sono passate tre settimane da quando Nasa ha perso i contatti con la sonda spaziale Maven in orbita attorno a Marte e finora nessun tentativo di recuperare i segnali con la missione è andato a buon fine.
A peggiorare la situazione, da oggi l’agenzia deve fare anche i conti con la congiunzione solare del Pianeta rosso: durante questo particolare allineamento, Marte passerà dietro al Sole dal punto di vista terrestre, rendendolo temporaneamente inosservabile da Terra e interrompendo così le comunicazioni con le sonde spaziali marziane.
L’agenzia dovrà quindi ora attendere fino al 16 gennaio per provare nuovi tentativi di tracciamento di Maven.

La perdita di segnale con le stazioni di terra è avvenuta lo scorso 6 dicembre, quando la sonda, dopo aver ultimato la sezione a noi nascosta della sua orbita attorno a Marte, è riemersa dalla parte dietro del Pianeta rosso non inviando più alcun segnale al Deep Space Network della Nasa, se non un breve frammento di segnale.
Eppure fino al 4 dicembre, prima che Maven si nascondesse dietro a Marte, la sua telemetria aveva mostrato che tutti i sottosistemi funzionavano normalmente.
Con il breve contatto del 6 dicembre Nasa è riuscita tuttavia a rilevare alcuni dati di tracciamento nell’ambito di una campagna radio scientifica in corso, scoprendo così che la sonda stava ruotando in modo imprevisto quando è emersa da dietro Marte.
La frequenza del segnale di tracciamento ha suggerito, inoltre, che la traiettoria orbitale di Maven potrebbe essere cambiata.

La perdita di contatto e queste anomalie potrebbero avere delle ripercussioni anche sulle operazioni di superficie dei rover Perseverance e Curiosity della Nasa. Le comunicazioni per gestire le operazioni dei robot sulla superficie marziana sono infatti trasmesse da quattro orbiter attorno a Marte, tra cui Maven.
Pur rimanendo operativi gli altri tre orbiter (Mars Reconnaissance Orbiter di Nasa, Mars Odyssey ed ExoMars Trace Gas Orbiter di Esa), i team delle missioni Perseverance e Curiosity hanno dovuto, tuttavia, modificare le attività di pianificazione quotidiana per continuare le loro missioni scientifiche.

Curiosity è stato anche uno dei protagonisti della campagna di ritrovamento di Maven messa in atto da Nasa: il 16 e il 20 dicembre il team di Curiosity ha, infatti, utilizzato lo strumento Mastcam del rover nel tentativo di ottenere immagini dell’orbita di riferimento di Maven, senza però rilevare la sonda.

Lanciata nel novembre 2013 ed entrata nell’orbita di Marte nel settembre 2014, la missione Maven è operativa da 11 anni con l’obiettivo di esplorare l’alta atmosfera del pianeta, la ionosfera e le interazioni con il Sole e il vento solare per studiare la fuga dell’atmosfera marziana nello spazio.
Ora, con la sospensione de tentativi di recupero dei segnali di Maven fino al 16 gennaio a causa della congiunzione solare di Marte, Nasa si concentrerà sull’analisi delle ultime informazioni ottenute il 6 dicembre cercando di ricostruire una cronologia dei possibili eventi che hanno interessato la sonda e identificare così la probabile causa principale del problema.

In alto: illustrazione della sonda Maven in orbita intorno a Marte. Crediti: Nasa 

Giuseppe Nucera: Comunicatore scientifico e Multimedia producer. Laureato in Sociologia, ho conseguito il Master in Comunicazione della Scienza e dell'Innovazione Sostenibile dell'Università Milano-Bicocca. Dal 2012 collaboro con diverse agenzie editoriali e pubbliche per comunicare online ricerche e progetti scientifici.