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Metano, occhi puntati sulle emissioni dalle discariche

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È uno dei gas che contribuiscono all’effetto serra e le sue emissioni possono essere generate sia da sorgenti naturali, come le paludi, sia da una vasta gamma di attività umane, tra cui la produzione di combustibili fossili e la gestione dei rifiuti nelle discariche: si tratta del metano, al centro dell’attenzione degli studiosi per un nuovo monitoraggio ambientale effettuato con vari strumenti, tra cui il satellite Sentinel-5P del programma europeo Copernicus.

Il monitoraggio in questione è stato svolto nell’ambito di un caso di studio, che ha visto il coinvolgimento anche di ricercatori dell’Esa. Questo metodo di ricerca è stato utilizzato per indagare il ruolo delle tecnologie spaziali come mezzo per individuare le emissioni di metano delle discariche e per verificare l’efficacia degli interventi di manutenzione che vi vengono svolti. Il monitoraggio, avviato nella primavera del 2025, ha riguardato la discarica di Las Dehesas, situata a sudest di Madrid.

Il gruppo di lavoro, coordinato dall’Università di Leicester nell’ambito di un’attività di ricerca dell’Esa Climate Change Initiative (Progetto Medusa), ha effettuato una valutazione ad alta risoluzione del sito di Las Dehesas e dei terreni circostanti. Oltre ai dati raccolti da Sentinel-5P, sono stati utilizzati quelli acquisiti da un aereo dotato di dispositivi per rilevare il metano e dalla costellazione di satelliti GhgSat, attrezzati con sensori per identificare anche le emissioni più piccole.

I monitoraggi sono stati ripetuti a settembre e ottobre per verificare l’impatto dei lavori estivi di manutenzione e riparazione sulle emissioni e comprendere come tradurre le osservazioni in azioni di bonifica. Il caso di studio, infatti, ha lo scopo di offrire agli stakeholder soluzioni concrete, soprattutto tenendo presente che le emissioni di metano delle discariche sono differenti rispetto a quelle prodotte da impianti industriali, come quelli petroliferi. I gas di discarica, spiegano gli studiosi, sono generalmente di natura diffusa e più difficili da gestire: le loro emissioni sono influenzate dall’andamento delle attività di stoccaggio e trattamento, spesso mutevoli, e anche dalle condizioni meteorologiche e dalle caratteristiche del terreno.

Combinando i dati delle osservazioni con quelli specifici sul sito di Las Dehesas e quelli meteo, si potrà ottenere un quadro più chiaro delle emissioni in modo tale da intraprendere i passi necessari per mitigarle. I risultati finali dello studio sono attesi per l’inizio del 2026, mentre la valutazione delle attività di bonifica è ancora in corso.

In alto: le emissioni di metano dalla discarica di Las Dehesas osservate da GhgSat (Crediti: University of Leicester/GhgSat – Google basemap)

Valeria Guarnieri: Nata in tempo utile per vivere sin dall'inizio il fenomeno Star Wars, è laureata in Lettere Moderne con lode all'Università di Roma "La Sapienza" e lavora in ASI dal 2000. Dal 2011 si occupa di comunicazione web e social presso l'Ufficio Comunicazione dell'ente. Dedica la maggior parte del tempo libero alla montagna, suo grande amore.