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Tiangong, conclusa la sua prima emergenza operativa

La stazione spaziale cinese Tiangong ha nuovamente un modulo di rientro integro per i taikonauti a bordo. Oggi, 25 novembre, la navicella Shenzhou 22 è partita senza equipaggio dalla base di lancio di Jiuquan​ e si è agganciata a Tiangong poco più di 3,5 ore dopo il decollo.
Il suo arrivo conclude così la prima emergenza operativa dell’avamposto orbitale cinese che durava da 20 giorni.

A inizio novembre, la navicella Shenzhou 20 attraccata a Tiangong era stata, infatti, dichiarata inagibile a causa di una crepa nel finestrino provocata da un detrito spaziale, e non ha potuto  riportare il suo equipaggio a Terra dopo i sei mesi di permanenza. Sulla stazione si è quindi prolungata la convivenza dell’equipaggio Shenzhou 20 con i takonauti di Shenzhou 21, saliti a bordo il 31 ottobre per dare il cambio.

In attesa delle valutazioni finali sul danno, i due equipaggi hanno lavorato insieme dimostrando così la capacità di Tiangong di sostenere, in emergenza, la presenza di 6 persone invece di tre. Tuttavia, il 14 novembre, i taikonauti di Shenzhou 20 sono rientrati con Shenzhou 21, la navicella del nuovo equipaggio, lasciando la Tiangong priva di una scialuppa di salvataggio utilizzabile fino a oggi.

I funzionari dell’Agenzia spaziale cinese (Cnsa) hanno spiegato che Shenzhou 20, anche se danneggiata, rimarrà in orbita per ospitare alcuni esperimenti, ma partirà prima dell’arrivo di Shenzhou 23 per liberare l’attracco.

L’evenienza che degli astronauti possano rimanere ‘bloccati’ nello spazio, così come avvenne anche per l’equipaggio di Starliner sulla Stazione Spaziale Internazionale, sta accendendo un dibattito sulla possibilità di creare un ‘servizio di soccorso spaziale’, disponibile per gli astronauti in difficoltà indipendentemente dal Paese di provenienza.

 

Crediti video: China Central Television

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti, infine con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia, utilizzando il telescopio. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono socia dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.