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New Glenn torna sulla rampa di lancio con a bordo due sonde Nasa

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Il razzo New Glenn dell’azienda aerospaziale Blue Origin è pronto nuovamente per il decollo. Dopo il debutto del gennaio scorso (video in fondo all’articolo), il lanciatore stavolta partirà ospitando nel vano di carico la missione Escapade (Escape and Plasma Acceleration and Dynamics Explorers), due piccole sonde gemelle costruite da Rocket Lab e gestite dall’Università della California-Berkeley, che investigheranno le interazioni del vento solare con il campo magnetico e con l’alta atmosfera di Marte.

Le informazioni raccolte potrebbero chiarire i processi che hanno portato il pianeta a perdere gran parte della sua atmosfera primordiale, oltre a offrire dati utili per pianificare le future missioni umane. Come ha spiegato Rob Lillis, principal investigator della missione presso lo Space Sciences Laboratory di Berkeley, le analisi che faranno le due sonde potranno infatti aiutare a prevedere le tempeste solari, che rappresentano un potenziale pericolo per gli astronauti in orbita o per quelli che, un domani, opereranno sulla superficie della Luna, o di Marte.
Le gemelle Escapade, denominate ‘Blue’ e ‘Gold’ rientrano nelle attività di studio dell’eliofisica svolte dalla Nasa e sono parte del programma Simplex (Small Innovative Missions for Planetary Exploration), che finanzia missioni di esplorazione planetaria su piccola scala e/o a basso costo, utilizzando piccoli veicoli spaziali che viaggiano come carichi secondari su altre missioni.

La missione Escapade presenta un’interessante peculiarità: partirà fuori dalla tradizionale finestra di lancio verso Marte, disponibile solo ogni due anni. Per raggiungere il pianeta si  è deciso di seguire una rotta inedita, ideata dalla società Advanced Space, che consiste in un’ampia traiettoria arcuata per portare la coppia di satelliti a sostare un anno nei pressi del punto di Lagrange L2 Terra-Sole. Successivamente, a novembre 2026, torneranno a sorvolare la Terra e da lì finalmente punteranno verso Marte, con arrivo previsto per il 2027.
Se si confermerà efficace, questa soluzione potrebbe rivoluzionare la pianificazione delle missioni interplanetarie, svincolandole dai rigidi allineamenti orbitali.

La partenza delle sonde era inizialmente prevista per il 2023, ma i ritardi nello sviluppo del New Glenn hanno costretto la Nasa a posticiparla. Oltre a Blue e Gold, il vettore ospiterà anche un esperimento di Viasat , utile a testare dei sistemi commerciali di telemetria e trasmissione dati, nell’ambito del Communications Services Project (Csp) della Nasa, volto a trasferire le comunicazioni da reti pubbliche a reti private.

Riguardo Blue Origin, questa sarà la prima missione operativa del razzo New Glenn, ma anche un nuovo tentativo di recuperare correttamente il primo stadio, dopo quello non riuscito del test di gennaio scorso, quando un guasto a un motore impedì l’atterraggio sulla nave di recupero Jacklyn.
Se andrà come previsto, Escapade sarà la prima missione di piccola scala a raggiungere Marte, un’operazione che potrebbe aprire la strada a una nuova generazione di missioni modulari con obiettivi mirati, che avranno il vantaggio di essere più economiche e per questo più frequenti.

 

Guarda il video sul primo lancio del razzo New Glenn, avvenuto il 16 gennaio 2025  👉

 

Immagine in apertura: L’ogiva del razzo New Glenn, pronta per lancio. All’interno contiene le due navette Escapade 
Crediti: Blue Origin

Gianluca Liorni: Ingegnere, astrofilo e divulgatore scientifico. Sono appassionato di Scienze e Tecnologie, che seguo da decenni, con particolare predilezione per l'astrofisica, la cosmologia e l'esplorazione spaziale