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Stazione Spaziale, 25 anni fa i primi inquilini

Era il 2 novembre dell’anno 2000. Un astronauta della Nasa e due di Roscosmos entravano per la prima volta nella stazione spaziale internazionale. Dalla Expedition 1 sono passati 25 anni e la Iss, il laboratorio orbitante dell’umanità nello spazio, simbolo di cooperazione tra diverse agenzie spaziali, è diventato una casa per coloro che contribuiscono alla ricerca scientifica utilizzando le condizioni uniche dell’ambiente spaziale.

Ad oggi sono 266 gli astronauti, provenienti da 20 paesi diversi, che si sono dati il cambio sull’avamposto, mantenendo ininterrotta la presenza umana in orbita.

Nel 2001 arrivava a bordo il primo europeo, l’astronauta italiano Umberto Guidoni, con lui, sullo Space Shuttle, uno dei tre moduli logistici italiani Mplm, il Raffaello.

Nel 2007 Paolo Nespoli portava sulla ISS un altro modulo italiano, il Nodo-2, mentre nel 2010, con la Expedition 33, è il primo italiano a partecipare a una missione di lunga durata. Roberto Vittori la visita tre volte, l’ultima nel 2011, con la STS-134. Alla 36sima Expedition partecipa Luca Parmitano, primo skywalker italiano, e alla 42esima Samantha Cristoforetti, la prima astronauta donna italiana, entrambi nella missione successiva assumono il ruolo di comandante.

Oggi, oltre il 40 percento della zona abitabile che compone la Stazione è realizzato in Italia, inclusa la cupola, una finestra panoramica che permette agli astronauti di affacciarsi sulla Terra.

All’inizio i trasferimenti da Terra sulla stazione venivano effettuati con la Soyuz e lo Space Shuttle. Dal 2020 sono entrate campo le prime missioni di aziende private. SpaceX con la sua navicella Dragon contribuisce al cambio di equipaggio e nel 2022 ha portato anche la prima missione commerciale operata dell’azienda Axiom Space, configurazione con cui ha volato anche Walter Villadei con Ax-3 nel 2024.

Il ritiro della Iss al momento è previsto nel 2030. A dare continuità alla presenza dell’uomo in orbita bassa saranno le aziende private come Axiom, Sierra Nevada e Blue Origin che, con il sostegno della Nasa, stanno sviluppando stazioni commerciali per il dopo Iss che si affiancheranno alla Stazione Cinese Tiangong, operativa dal 2022, e alla Ross, la Russian Orbital Service Station, progetto russo che dovrebbe vedere il primo componente in orbita nel 2027.

 

Immagine in evidenza: ritratto ufficiale del primo equipaggio, Expedition 1, Bill Shepherd, Yuri Gidzenko e Sergei Krikalev – crediti: Nasa

Crediti video: Nasa, Esa, Cgtn

Barbara Ranghelli: Giornalista scientifica. Da sempre attratta dal cielo, ho iniziato a indagarlo dall’età di 7 anni. Prima con mio zio dalla Sicilia, poi con la rivista “L‘Astronomia” fondata da Margherita Hack che raccontava le Costellazioni attraverso i Miti, infine con l’associazione astrofili “Altair” di Ostia, utilizzando il telescopio. Dopo una lunga parentesi nelle produzioni televisive broadcast, ho frequentato la Scuola di Giornalismo Lelio Basso di Roma e dal 2022 sono socia dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani.