È un settore in forte espansione, i cui obiettivi principali sono prolungare la vita operativa dei satelliti e ridurre i detriti spaziali: si tratta dell’In-Orbit Servicing (Ios), ovvero l’insieme di prestazioni a supporto di satelliti già operativi che, negli ultimi anni, è diventato il principale campo d’azione per numerose società private. La manutenzione in orbita, che può aprire anche nuovi scenari di missione, ha portato una ventata di novità nel settore spaziale: ad esempio, un cambiamento di prospettiva nella progettazione dei satelliti, che possono contare su servizi di supporto e aggiornamento in costante incremento.
L’In-Orbit Servicing è stato uno dei temi affrontati nel corso della conferenza Satellite Innovation 2025, tenutasi in questa settimana a Mountain View (California); l’evento, ospitato proprio nel cuore della Silicon Valley, ha riunito tecnici, stakeholder e leader del settore spaziale per condividere idee, promuovere progetti innovativi e creare occasioni di collaborazione.
La chiave del successo di queste ‘stazioni di servizio’ spaziali risiede essenzialmente in due fattori: la riduzione dei costi e la crescita della domanda. L’innovazione tecnologica degli ultimi anni è l’elemento chiave che ha consentito il taglio delle spese, evitando quindi di raggiungere le cifre milionarie utilizzate, ad esempio, per le cinque missioni di manutenzione del telescopio spaziale Hubble (effettuate tra il 1993 e il 2009). Risale al 2007 un altro caso di manutenzione di successo, svolto dalla missione Orbital Express della U.S. Defense Advanced Research Projects Agency (Darpa) che rifornì di propellente due satelliti, cambiando anche le loro batterie; l’esito positivo, però, non ebbe significative ricadute a livello industriale perché all’epoca i costi erano ancora troppi elevati.
Invece, grazie ai progressi nell’innovazione, i nuovi veicoli di manutenzione sono più convenienti e innovativi: sono dotati di strumenti robotici a basso costo, sistemi di navigazione autonoma e software di guida e controllo all’avanguardia. Le aziende operative nel settore, inoltre, stanno attirando consistenti investimenti grazie a specifici business case, come quello presentato alla suddetta conferenza da SpaceLogistics, una società sussidiaria dell’azienda aerospaziale Northorp Grumman; SpaceLogistics, il cui motto è “La manutenzione satellitare in orbita ora è una realtà”, nel 2020 ha curato con successo il prolungamento della vita operativa di due satelliti per telecomunicazioni Intelsat e nel 2026 lancerà una nuova missione robotica multi-braccio (Mission Robotic Vehicle). La crescente domanda di questi ‘carri attrezzi’ spaziali sta facendo incrementare le vendite dei servizi di varie aziende, tra cui la giapponese Astroscale e l’americana Starfish Space.
Anche l’Italia si è lanciata in questo settore e può annoverare una società molto attiva, anche all’estero, nella logistica spaziale: D-Orbit, fondata nel 2011, è operativa sia nello sviluppo di soluzioni per trasporto e gestione di piccoli satelliti, sia nelle attività di manutenzione e di smaltimento a fine missione. L’azienda fa anche parte di un raggruppamento temporaneo di imprese (insieme a Leonardo, Telespazio, Avio e Thales Alenia Space Italia come mandataria) che ha sottoscritto nel maggio 2023 un contratto con l’Agenzia Spaziale Italiana per la progettazione, lo sviluppo e la qualifica di un veicolo per la prima missione dimostrativa italiana dedicata ai servizi in orbita, la Ios Demo Mission. In tale programma D-Orbit fornisce il satellite target basato sulla sua piattaforma Ion, mentre il satellite servicer, ossia il ‘carro attrezzi spaziale’, è fornito da Thales Alenia Space Italia. Il contratto in questione, del valore complessivo di 235 milioni di euro, fa parte delle risorse investite tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) del Governo italiano, grazie al quale l’Asi ha potuto finanziare una serie di importanti programmi nazionali.
ℹ️ All’In-Orbit Servicing è dedicato l’ultimo numero di Spazio 2050 👉 link
In alto: il rendering del Mission Robotic Vehicle (Crediti: Northrop Grumman’s SpaceLogistics)