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Debolezza magnetica in crescita

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Un terzetto di satelliti il cui obiettivo è studiare il campo magnetico terrestre e i complessi fenomeni a esso collegati, dallo space weather alle dinamiche che si verificano nelle pieghe più profonde del nostro pianeta: sono questi i tratti principali di Swarm, missione dell’Esa protagonista di un nuovo studio dedicato all’Anomalia del Sud Atlantico (Saa – South Atlantic Anomaly). La ricerca è stata svolta da un team di scienziati dell’Università Tecnica della Danimarca e dell’Università di Grenoble ed è stata pubblicata su Physics of the Earth and Planetary Interiors.

La Saa è una regione in cui il nostro campo magnetico risulta più debole e comprende la maggior parte dell’Atlantico meridionale, unitamente ad aree del Sudamerica, Sudafrica e Antartide. È stata identificata per la prima volta nella zona sudorientale dell’America Meridionale nel XIX secolo e oggi è monitorata per ragioni connesse alla sicurezza delle attività spaziali: infatti, i satelliti che transitano sopra la Saa subiscono radiazioni più intense da cui potrebbero derivare malfunzionamenti ai loro sistemi principali e addirittura dei blackout.

Analizzando i dati raccolti da Swarm tra il 2014 e il 2025, gli studiosi hanno notato che la Saa si è estesa costantemente e che ora le sue dimensioni sono pari a circa metà dell’Europa continentale. L’anomalia, inoltre, presenta un notevole dinamismo: sta cambiando in direzione dell’Africa in maniera differente rispetto a quanto avviene nei pressi del Sudamerica, un fenomeno che i ricercatori attribuiscono a qualche processo che sta intensificando l’indebolimento del campo magnetico. Secondo gli studiosi, infatti, questo comportamento è connesso a degli schemi inediti, definiti ‘zone di flusso inverso’, che stanno caratterizzando il campo magnetico al confine tra il nucleo liquido della Terra e il suo mantello roccioso. Le linee del campo magnetico – spiegano in proposito gli autori del paper – dovrebbero normalmente fuoriuscire dal nucleo nell’emisfero australe; tuttavia, al sotto della Saa, si rilevano aree in cui il campo magnetico rientra nel nucleo invece di uscire. Una di queste zone, monitorata grazie alle misurazioni di Swarm, si sta muovendo verso ovest al di sopra dell’Africa e questo meccanismo sta indebolendo la Saa.

Il terzetto di Swarm, quindi, ha permesso di aggiungere nuovi dettagli all’identikit del campo magnetico terrestre, che permetteranno di rendere ancora più accurati i modelli a esso relativi. Swarm, lanciata il 22 novembre 2013, era stata concepita come missione dimostrativa di nuove tecnologie per l’Osservazione della Terra nell’ambito del programma Earth Explorer dell’Esa e avrebbe dovuto durare quattro anni; invece, il trio di satelliti, che sta per festeggiare 12 anni nello spazio, si è reso protagonista di importanti risultati che saranno alla base di nuove generazioni di satelliti.

In alto: la Saa nel 2014 (Crediti: Esa – data source: Finlay, C.C. et al., 2025)

In basso: la Saa nel 2025 (Crediti: Esa – data source: Finlay, C.C. et al., 2025)

 

Valeria Guarnieri: Nata in tempo utile per vivere sin dall'inizio il fenomeno Star Wars, è laureata in Lettere Moderne con lode all'Università di Roma "La Sapienza" e lavora in ASI dal 2000. Dal 2011 si occupa di comunicazione web e social presso l'Ufficio Comunicazione dell'ente. Dedica la maggior parte del tempo libero alla montagna, suo grande amore.