È attivo da oltre 20 anni per esplorare i gamma ray burst (Grb), le esplosioni più potenti dell’Universo, e comincia a mostrare i segni di questa lunga permanenza nello spazio con il decadimento della sua orbita: si tratta dell’osservatorio Neil Gehrels Swift della Nasa, missione che vanta un’importante partecipazione dell’Agenzia Spaziale Italiana e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. Tra alcuni mesi l’osservatorio sarà al centro di un’operazione di In-Orbit-Servicing (Ios), ovvero di assistenza in orbita, mirata sia a riportarlo a una quota più elevata per prolungare la sua vita operativa sia a testare le tecnologie, a bordo del satellite che lo assisterà, per effettuare questo tipo di servizi. Il decadimento dell’orbita di Swift ha subìto un’accelerazione in tempi recenti a causa dell’incremento dell’attività solare: l’osservatorio, infatti, sta subendo una resistenza atmosferica maggiore rispetto a quanto previsto.
Per la realizzazione dell’attività di Ios la Nasa ha assegnato un contratto alla Katalyst Space Technologies, un’azienda privata specializzata in questo settore. L’intento è di sfruttare tecnologie commerciali già in fase di sviluppo per cercare di mitigare il problema di Swift prima che sia troppo tardi. L’intervento di manutenzione è previsto per la primavera del 2026; tuttavia, il programma potrebbe cambiare in base all’influenza dell’attività solare sull’osservatorio. L’esito positivo di questo intervento Ios, secondo i tecnici della Nasa, rappresenterebbe un traguardo di rilievo in questo ambito: infatti, si tratterebbe della prima volta in cui un veicolo spaziale commerciale si aggancerebbe a una sonda governativa senza equipaggio o non originariamente concepita per il servizio di assistenza nello spazio.
Il contratto di 30 milioni di dollari che Nasa ha assegnato alla Katalyst Space Technologies rientra nell’ambito del programma Small Business Innovation Research (Sbir), gestito dal Direttorato Space Technology Mission dell’agenzia spaziale statunitense. L’utilizzo delle procedure del programma Sbir, cui Katalyst ha partecipato, ha consentito alla Nasa di accelerare i tempi dato che l’orbita di Swift sta decadendo sempre più rapidamente. I tecnici della Nasa ritengono che questa operazione di Ios possa schiudere nuove prospettive di ricerca e progettazione nell’ambito del prolungamento della vita operativa dei satelliti.
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In alto: l’osservatorio Neil Gehrels Swift (artist impression – Crediti: Nasa Goddard Space Flight Center Conceptual Image Lab)