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Il Webb cattura un gigantesco getto stellare

The NASA/ESA/CSA James Webb Space Telescope recently imaged an extremely large stellar jet at the outskirts of our Milky Way galaxy in the proto-cluster Sh2-284. This Herbig-Haro (HH) object, jets of plasma shooting out from newly formed stars, is 8 light-years across. This is about double the distance from our Sun to its closest neighboring star system, Alpha Centauri. Its detection provides evidence that HH jets scale with the mass of their parent stars—the more massive the stellar engine driving the plasma, the larger the resulting jet. [Image description: Gaseous yellow-orange filaments look like a rose seen from the side and tilted slightly from upper left to lower right, slightly higher than the center of the frame. Extending from the rose to upper left and lower right are gaseous outflows that appear as red lobes that have an overall shape of tall, narrow triangles with rounded tips. Each red triangle is made up of wavy, irregular lines. Dozens of stars are scattered across the field. One particularly bright white star with eight diffraction spikes is located at the top of the yellow rose. Another bright blue star with even more prominent diffraction spikes is to its lower left. The background of space is black.]

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Il telescopio spaziale James Webb ha osservato un fenomeno inaspettato ai margini della nostra galassia: un immenso getto di gas in espansione prodotto da una stella in formazione. Le dimensioni sono sorprendenti, si estende infatti per otto anni luce, più di 75 mila miliardi di chilometri, quasi il doppio della distanza tra il Sole e Alpha Centauri, la stella a noi più vicina.
L’emissione è stata prodotta da una protostella dieci volte più massiccia del Sole che si trova a circa 15.000 anni luce da noi nella nebulosa Sharpless 2-284, e comprende due getti contrapposti che si stanno espandendo nello Spazio alla velocità di milioni di chilometri orari. Questi fenomeni sono noti come oggetti di Herbig-Haro. In genere accompagnano la nascita delle stelle e riguardano soprattutto astri di piccola massa, per cui rilevarne uno così esteso e regolare, prodotto da una stella gigante, è considerato un evento raro dagli astronomi.
Nell’immagine all’infrarosso catturata con lo strumento NirCam del telescopio spaziale James Webb, gli imponenti getti di gas ionizzato, in espansione da circa centomila anni, sono mostrati con una colorazione rosso scuro. Non appaiono uniformi, il gas si distribuisce in sottili filamenti in alcune parti, e in piccoli nodi più densi in altre, a causa delle interazioni con il materiale interstellare circostante.

Questa scoperta è importante perché dimostra che anche le stelle molto massicce possono formarsi attraverso un processo evolutivo stabile e ordinato, chiamato ‘accrescimento del nucleo’. Fino a oggi, invece, la maggioranza degli scienziati pensava che gli astri più grandi si formassero soltanto attraverso un percorso differente chiamato ‘accrescimento caotico’.

Studiare e conoscere a fondo la nascita di questi corpi giganti è essenziale per la comprensione dell’evoluzione dell’Universo. Sono loro infatti che, con le esplosioni e i venti stellari, arricchiscono le galassie di elementi pesanti e influenzano numerosi processi, inclusa la nascita della vita. Inoltre, questa stella si trova in una regione povera di metalli, e cioè simile agli ambienti dell’universo primordiale. Per questo può essere considerata una sorta di modello locale per capire come si formavano le prime stelle.

CREDITI: Nasa, Jpl-Caltech, Alma, D. Guszejnov, M. Grudic, Starforge
MUSICHE: Nature Documentary – DELOSound

Gianluca Liorni: Ingegnere, astrofilo e divulgatore scientifico. Sono appassionato di Scienze e Tecnologie, che seguo da decenni, con particolare predilezione per l'astrofisica, la cosmologia e l'esplorazione spaziale