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Mappare le macchie stellari per studiare gli esopianeti

Gli scienziati della Nasa hanno sviluppato StarryStarryProcess, un nuovo modello per mappare le macchie sulle stelle studiando i transiti planetari osservati dalle missioni Tess e Kepler. Integrando i dati dei transiti con la rotazione della stella, il modello offre informazioni più precise sulle proprietà stellari, essenziali per comprendere meglio le atmosfere dei pianeti e il loro potenziale di abitabilità. Per testare il modello, il team ha analizzato i transiti davanti alla propria stella del pianeta Toi 3884 b, scoperto da Tess nel 2022. Si tratta di un gigante gassoso circa cinque volte più grande della Terra e con una massa 32 volte superiore.
L’analisi con il nuovo modello suggerisce la presenza di macchie sulla stella madre di Toi 3884 b, in gran parte concentrate al polo nord stellare, rivolto verso la Terra e sopra il quale il pianeta passa dalla nostra prospettiva. Attualmente, il modello può essere applicato solo ai dati in luce visibile, ma la futura missione Pandoradi Nasa, con osservazioni a lungo termine e su più lunghezze d’onda delle atmosfere planetarie e delle attività stellari, migliorerà ulteriormente queste analisi, facilitando anche l’interpretazione delle osservazioni infrarosse provenienti dal telescopio spaziale James Webb.
Crediti foto: NASA Goddard Space Flight Center
Fulvia Croci: Giornalista pubblicista, dopo la laurea in Relazioni Internazionali si avvicina al mondo della comunicazione scientifica. Nel corso degli anni ha trattato una vasta gamma di temi legati all'esplorazione spaziale, alla ricerca e alle attività dell’Agenzia Spaziale Italiana.