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Al momento viene classificato come S/2025 U1 ed è un satellite mai osservato prima che orbita attorno al gigante gassoso Urano. E’ stato individuato analizzando dieci immagini prodotte nel febbraio di quest’anno dalla fotocamera a raggi infrarossi NirCam, montata sul telescopio spaziale James Webb. Ogni immagine ha richiesto un’esposizione di 40 minuti nelle lunghezze d’onda tra 0,6 e i 5 micrometri, necessarie a rilevare anche le sorgenti più deboli. La scoperta, tuttora al vaglio della revisione paritaria, è il risultato del lavoro di un team di scienziati guidati dall’astrofisica Maryame El Moutamid, esperta di meccanica celeste e dinamica orbitale. E’ stata annunciata in questi giorni dal Southwest Research Institute (SwRI) del Texas e porta a 29 il numero totale delle lune conosciute del pianeta.
S/2025 U1 misurerebbe appena 10 chilometri di diametro, almeno secondo le prime stime e assumendo che la sua riflettività sia simile a quella degli altri satelliti interni di Urano. Dimensioni tanto ridotte, insieme a una magnitudine apparente di 25,5 nella banda H, spiegano perché non è stato rilevato dalla sonda Voyager 2 durante il sorvolo ravvicinato del 1986, o dalle osservazioni fatte da telescopi precedenti.
Il nuovo satellite si trova a una distanza di 56.000 chilometri dal centro di Urano, tra le lune Ofelia e Bianca. Il suo periodo orbitale è di 9,6 ore.
«Nessun altro pianeta possiede un numero così alto di piccole lune interne come Urano», osserva uno dei ricercatori coinvolti, Matthew Tiscareno del Seti Institute «Le loro interazioni con gli anelli raccontano una storia caotica, in cui i confini tra sistema di anelli e sistema di satelliti risultano sfumati. La nuova luna, ancora più piccola e debole delle altre già note, fa pensare che ci sia ancora molto da scoprire».
L’orbita di S/2025 U1 è quasi perfettamente circolare e si trova sul piano equatoriale del pianeta. Queste caratteristiche non si conciliano con l’ipotesi di un corpo formatosi altrove e catturato in seguito dalla gravità di Urano, è quindi probabile che abbia avuto origine dallo stesso disco di materiali in cui si sono aggregate le altre piccole lune interne.
S/2025 U1 è il 14° membro del gruppo di lune situate più vicino al pianeta rispetto ai grandi satelliti Miranda, Ariel, Umbriel, Titania e Oberon. Il nome ufficiale verrà scelto e approvato dall’Unione Astronomica Internazionale (Iau) e sarà presumibilmente in linea con quelli assegnati finora ai satelliti di Urano, presi soprattutto da personaggi delle opere di Shakespeare e, in misura minore, da quelle di Alexander Pope, uno dei maggiori poeti dell’età neoclassica in Inghilterra. Secondo Mark R. Showalter, co-scopritore di questa luna insiema a Maryanne El Moutamid, al momento ci sono discussioni in corso, ma ancora nessun nome proposto.
La scoperta è stata possibile grazie al General Observer Program, che offre alla comunità astronomica mondiale l’opportunità di richiedere tempo osservativo con il James Webb, per puntarlo verso oggetti astronomici o regioni specifiche dello spazio.
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Video e immagine in apertura: Urano ripreso con la NirCam del telescopio James Webb. Sono visibili gli anelli e alcune lune, tra cui quella appena scoperta, evidenziata con un cerchio.
Crediti: Nasa, Esa, Csa, StScI, M.El Moutamid (SwRi), M. Hedman (Università dell’Idaho)